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Milan, Fonseca cita Ibra e sfida l'Inter: "Mi sento un leone e non un gattino"

Il tecnico portoghese è all'ultima spiaggia: gara da dentro o fuori contro l'Inter con tifosi e stampa inferociti ma lui ha ancora fiducia

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Forse sarà l’ultima partita alla guida del Milan per Paulo Fonseca ma il tecnico portoghese sogna che sia la prima da vero protagonista, ‘Ibra-boss’ si è portato avanti nella ricerca del nuovo allenatore. A Milano è già scoppiato l’inferno: per i risultati altalenanti del club rossonero, soprattutto dopo la sconfitta in Champions contro il Liverpool, e per la scarsa fiducia dei tifosi in Fonseca. Come arriva il Milan al big match contro i nerazzurri, come Fonseca proverà a fermare Inzaghi e le parole del tecnico in conferenza stampa, già condannato dai giornalisti.

Milan, Fonseca ammette la frustrazione della squadra

Dopo la sconfitta in Champions contro il Liverpool da parte del Milan, i rossoneri hanno comunque mostrato unione ma Fonseca ammette che qualcosa non va: “C’è una frustrazione grande da parte di tutti, ma consapevolezza che siamo uniti per uscire da questa situazione. La squadra capisce il momento e lavoriamo insieme per cercare di fare meglio. La soluzione adesso è lavorare per imparare e cercare di fare meglio”.

Milan, Fonseca spiega come intende affrontare l’Inter

A poco più di 24 ore, Fonseca prova a parlare anche della gara con l’Inter, ignorando le polemiche dell’ambiente: “Noi partiamo per giocare contro una squadra molto forte, può essere una partita importante per me. Abbiamo tanto da guadagnare in questa partita perché mi sembra che noi dobbiamo pensare positivamente. Se vinciamo può essere una cosa importante per noi in questo momento. Per la partita con l’Inter, mi concentro sul mio lavoro e per essere pronti per la partita di domani. La squadra e la partita sono le cose più importanti”.

Il tecnico rossonero ha poi aggiunto sull’Inter: “Ovviamente per ogni partita abbiamo strategie diverse. Sappiamo che affrontiamo una squadra molto forte, abbiamo preparato la partita in funzione degli avversari che sono fortissimi. Una cosa non so fare: dare la palla alle altre squadre. Vogliamo giocare, vogliamo avere l’iniziativa, vogliamo dominare quando possiamo farlo, vogliamo difendere bene perché la squadra ha fatto bene collettivamente. Vogliamo preparare la partita in funzione dell’avversario che abbiamo domani”.

Milan, Fonseca dice la verità sul rapporto con Ibrahimovic

Il tecnico portoghese racconta il suo rapporto con Ibra-boss: “Ho sentito sempre fiducia nel mio lavoro da parte della società. Capisco la curiosità quando Zlatan viene qua, ma non parlo di quello che ci diciamo. È sempre positivo, è la normalità: Zlatan è stato qui come ci è stato le altre volte”.

Fonseca ha poi detto di continuare a sentire fiducia da parte di tutti: “Oggi arrivo qui per il derby, partita difficile. Ma arrivo qui con fiducia. Un conto è se sentiamo che i giocatori sono tristi, non a loro agio. Mi sarebbe piaciuto farvi vedere questa settimana di lavoro, poi non posso arrivare qui e non trasmettere fiducia. La verità è che questi tre giorni di lavoro sono stati fantastici. E quindi vado verso la partita con fiducia, non posso fare altrimenti. Ed è per questo che ho fiducia nel futuro, non posso dire altre cose perché questa è la verità”.

Milan, Fonseca spiega come intende riprendersi la squadra

Subissato di critiche in conferenza stampa, Fonseca chiarisce il suo metodo per continuare a lavorare con il Milan: “Non voglio trovare scuse. Voglio affrontare quello che sta succedendo col lavoro, parlando con i miei giocatori per capire cosa dobbiamo fare. Noi abbiamo dei buoni momenti ma non abbiamo continuità. Quello che devo dire, che sento, è che la squadra cresce tutti i giorni. La squadra la vedo come dei cavalli da corsa“.

Il tecnico ha poi chiarito: “Dobbiamo avere continuità per arrivare dove voglio io. Se abbiamo bisogno di tempo, sì. È vero che Abraham è arrivato adesso, non abbiamo avuto per tanto tempo tutta la squadra, ma non voglio trovare scuse. Voglio concentrarmi sul lavoro. Mi sento un leone e non un gattino”.

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