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Milan fuori dalla Champions, cosa cambia nelle strategie rossonere

La campagna acquisti di gennaio sarà ora ridimensionata dopo l'uscita dalla Champions. Il Milan però non ridimensiona le ambizioni stagionali.

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La sconfitta di San Siro contro il Liverpool è costata al Milan non solo la qualificazione agli ottavi di Champions League, ma anche la partecipazione all’Europa League. Per Stefano Pioli non sarà facile rimettere insieme i cocci, ma ora c’è una stagione da portare a termine e una nuova qualificazione alla Champions League da guadagnarsi. Questo potrebbe essere più facile a dirsi che a farsi, dato che l’eliminazione dall’Europa influirà pesantemente anche sulle casse societarie. Quantificandolo, sono circa 20 i milioni persi dal Milan nel giro dei 90 minuti di gara. Una cifra enorme, che andrà senza dubbio a influire sulla prossima campagna acquisti di gennaio. 

Milan, il problema difesa rimane ma addio ai grandi nomi

Bisogna ammettere almeno che il Milan ha una rosa piuttosto profonda, molto grande per disputare soltanto il campionato. Proprio per questo i rossoneri non hanno bisogno di grandi manovre (come invece sono necessarie in altre squadre come per esempio la Roma o la Lazio), ma almeno una è sicuramente necessaria: l’acquisto di un sostituto di Simon Kjaer, out per tutta la stagione.

Nei giorni scorsi la stampa italiana si era sbizzarrita sul toto nome per la retroguardia del Milan, e i giocatori candidati erano di tutto rispetto. Si parlava, per esempio, di Bremer del Torino, inadatto a una retroguardia a quattro ma comunque di gran talento. Era uscito anche il nome di Felipe Luiz della Lazio, in scadenza nel 2022 ma per il quale Lotito difficilmente farà sconti. 

Il nome migliore è stato quello di Nikola Milenkovic, classe 1997 della Fiorentina. Ecco, scordiamoci di tutti questi giocatori. Senza Champions, nessuno di questi sarà raggiungibile. 

Milan, sarà soluzione low-cost e intanto ingaggia un derby per Barak

Per forza il sostituto del danese andrà dunque cercato tra i giocatori con un profilo almeno sulla carta inferiore. Non è da escludere anche la soluzione di prendere un giocatore in prestito secco per sei mesi giusto per tamponare la falla finche non smetterà di fare acqua. 

Riguardo ai nomi, sul taccuino di Paolo Maldini ci sono ancora John Lucumì del GenkBenoit Badiashile del Monaco e Becir Omeragic dello Zurigo. Oltre a questi, calciomercato.it vaglia un’ulteriore ipotesi: il ritorno in prestito di Davide Caldara, al momento al Venezia.

In tutto questo è paradossale l’interessamento del Diavolo per il trequartista del Verona Barak. Lo scrive oggi l’Arena, che annuncia anche un vero e proprio derby di mercato con l’Inter per il giocatore dell’Hellas che già da un paio d’anni si sta dimostrando uno dei migliori centrocampisti offensivi della Serie A. Più che per gennaio però di Barak si riparlerà a giugno, anche perchè gli Scaglieri sono consapevoli dell’asta che si sta creando (West Ham, Newcastle Mainz sul giocatore) e la valutazione è di almeno 20 milioni.

Milan, si deve guardare il lato positivo: ora testa tutta alla Serie A

Dopo un tonfo del genere, l’unica cosa da fare per non farsi soverchiare dai cattivi pensieri è guardare il lato positivo. E il lato positivo si vede solo osservando il quadro generale. Quest’ultimo ci racconta di un Milan primo da solo in Serie A con 38 punti, a più uno sull’Inter e a più due sul Napoli. La corsa per lo Scudetto sarà avvincente fino alla fine, ed è stato proprio in questo modo che, per esempio, Antonio Conte ha dato una scossa alla stagione scorsa ed è arrivato a vincere il Scudetto, cioè dopo essere stato buttato fuori a calci dall’Europa, proprio come il Milan

Da considerare anche i lati positivi che avrà la gestione della rosa. Zlatan Ibrahimovic ne ha 40, Giroud 35, per citarne un paio di discretamente importanti, e ora avranno più occasioni di riposo e di allenamento. Oppure anche si potrà seguire da vicino il recupero di Rebic e Leao, così come la crescita progressiva di Tonali e Calabria oltre che la consacrazione di Brahim Diaz. 

Guardare il lato positivo, dunque, perchè il futuro sorride alla banda di Pioli anche senza Champions League.

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