Dopo un anno di stop Massimiliano Allegri è pronto a ripartire dal Milan. Dall’inizio del 2024, Max ha già osservato (anche da vicino) le prestazioni rossonere, analizzando errori tecnici e gestionali, sia dentro che fuori dal campo. Il suo ritorno in rossonero rappresenta la prima vera scelta tecnica di peso dell’era RedBird, dopo una stagione a dir poco fallimentare. I retroscena del sì di Allegri, la questione sul bonus Champions e una richiesta in particolare alla società.
- Bonus Champions? No, grazie: il Milan deve ambire in alto
- Motivazioni personali: Max ha fame di rivincita
- Con Tare intesa immediata e visione comune
Bonus Champions? No, grazie: il Milan deve ambire in alto
Un dettaglio contrattuale curioso ma significativo riguarda la scelta di Allegri di non pretendere un bonus economico per la qualificazione alla prossima Champions League. Una scelta simbolica, come spiega la Gazzetta dello sport, che racchiude il suo messaggio ai giocatori: arrivare tra le prime quattro non deve essere un premio, ma un dovere per una società come il Milan.
Piuttosto, il neo tecnico rossonero ha richiesto un incentivo per la vittoria dello scudetto, considerato l’obiettivo più ambizioso in una stagione in cui il club non avrà impegni europei (ma solo Coppa Italia e Supercoppa). Una missione difficile, ma non impossibile: basti pensare ai precedenti di Conte e Zaccheroni in situazioni simili.
Motivazioni personali: Max ha fame di rivincita
Il ritorno al Milan è tutt’altro che casuale. Allegri, negli scorsi mesi, ha seguito con cura ogni partita del club, annotando punti di forza e lacune di ciascun giocatore. Ha raccolto informazioni anche sugli atteggiamenti fuori dal campo, con l’intenzione di ristabilire un codice comportamentale che richiami i valori storici del Milan: niente eccentricità fuori luogo, via agli eccessi stilistici, e focus totale sulla disciplina dopo i guai di Theo e Leao.
Inoltre, Max ha un paio di conti in sospeso. Il primo riguarda la Juventus, dove è stato esonerato da Cristiano Giuntoli, ora a sua volta sollevato dall’incarico. Il secondo, più personale, è legato alla reputazione che qualcuno a Milano ha cercato di appannare, definendolo “bollito”.
Con Tare intesa immediata e visione comune
Non sorprende che Allegri abbia trovato subito sintonia con Igli Tare. I due si conoscono e si rispettano da anni, tanto che già ai tempi della Lazio ci fu un tentativo (poi sfumato) di lavorare insieme.
La sintonia tra i due sarà fondamentale anche per eventuali operazioni in uscita. Allegri, infatti, sarebbe disposto a rinunciare a Reijnders solo se l’intero ricavato venisse reinvestito per potenziare i reparti più fragili, in particolare la difesa.
Allegri è pronto, allo stesso tempo, a ridisegnare il centrocampo: nuovo ruolo per Fofana, considerato da molti un mediano, che potrà diventare un possibile erede di Reijnders per caratteristiche tecniche e dinamiche.