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Milan, Maignan ora è un caso: per i tifosi il suo ko equivale ad addio scudetto

Si allungano i tempi per un pieno recupero di Mike Maignan dall'infortunio. Il Milan guarda a possibili alternative, ma sul web scattano le polemiche

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Anche se purtroppo attesa, una tegola si abbatte sul Milan: gli esami strumentali che ha effettuato oggi Mike Maignan hanno dimostrato come il portiere non abbia ancora recuperato dal problema che da tempo sta soffrendo al polpaccio.

Si allungano i tempi di recupero per Maignan

Il processo di guarigione non si è quindi stabilizzato e siamo ancora lontani da un pieno recupero per l’estremo difensore. Nessuna possibilità di rivederlo quindi subito in campo, con le condizioni del francese che verranno rivalutate tra due settimane. Ergo, niente presenza tra i pali per il riavvio della stagione di Serie A tra circa due settimane, quando il Milan giocherà in casa della Salernitana il prossimo 4 gennaio.

La speranza è di poter recuperare Maignan per la Supercoppa italiana del prossimo 18 gennaio e che vedrà i rossoneri contrapposti all’Inter in un derby molto atteso e cruciale per le due squadre. Il portiere però non è l’unico a frequentare l’infermeria milanista: inguaiati anche Divock Origi, alle prese con un infortunio di basso grado al bicipite femorale della gamba destra (rivalutazione tra una settimana), Rade Krunic e Junior Messias, che invece devono fare i conti con un affaticamento muscolare da ricontrollare con una risonanza dopo Natale.

I patimenti di Maignan: la cronologia dei suoi ultimi infortuni

La via crucis di Maignan è iniziata lo scorso 22 settembre, quando allora fu impegnato con la nazionale francese in Nations League contro l’Austria: partita che disputò per i primi 45 minuti prima di accusare quello che poi risulterà un infortunio al polpaccio sinistro che lo tenne lontano dai campi per circa un mese, saltando cinque partite con il Milan. Ma successivamente il transalpino dovette dare forfait anche per il resto dei match che mancavano per completare la prima parte della stagione, a causa del riacutizzarsi del problema al polpaccio in allenamento (anche se a differenza della volta precedente l’infortunio ha riguardato il soleo, anziché il muscolo gemello).

Di conseguenza Maignan è dallo scorso 18 settembre, ovvero la sfida di campionato del Milan contro il Napoli, che non difende i pali non solo del club rossonero, ma anche della Nazionale, visto che il ct Deschamps non l’ha convocato per il Qatar. Il francese dal 22 novembre ha iniziato il percorso di recupero in quel di Milanello, con la prospettiva di poter tornare in campo a gennaio, più o meno alla ripresa della stagione, evitando persino l’impiego nelle amichevoli a Dubai (dove l’estremo difensore era comunque presente) contro Arsenal e Liverpool, in modo da non forzare troppo (al suo posto Tatarusanu).

Le alternative del Milan

Eppure, qualcosa è andato storto come abbiamo visto: d’altronde non vedremo Maignan neanche contro il PSV Eindhoven, ultima amichevole prevista il 30 dicembre prima dell’avvio del campionato. Un recupero che non è andato come doveva andare, e che mette con le spalle al muro Maldini e Massara che dovranno decidere se promuovere Tatarusanu e l’altra riserva Mirante (già in azione di recente contro il Liverpool) sinché il titolare Maignan non torna in forma ed integro, oppure andare sul mercato: in tal caso si parla di Marco Sportiello dall’Atalanta, ma il cui contratto scadrebbe a giugno, oppure Alessio Cragno dal Monza, in prestito però dal Cagliari (e con il club brianzolo che in caso di salvezza a fine stagione detiene la possibilità dell’obbligo di riscatto).

Altra ipotesi che circola è quella di Guglielmo Vicario, giovane prospetto tra i pali dell’Empoli ed oggetto del desiderio di diversi club di Serie A (tra cui anche la Juventus), ma con costi non proprio abbordabili per un Milan che preferirebbe, in maniera realistica, un parametro zero.

I tifosi puntano il dito contro lo staff dei preparatori

Le reazioni dei tifosi vacillano tra lo sconforto e la rabbia. Nel primo caso, su Twitter leggiamo questi commenti: “Possiamo parlare di situazione surreale?”, “È stato bello avere uno dei più grandi portieri tra i migliori 5 del mondo, peccato che è durato solo un anno e mezzo. Grazie Maignan” e “Vista la ricaduta di Maignan, un secondo portiere affidabile diventa la priorità di questo mercato invernale, non si può affrontare un mese fondamentale come gennaio con Tata in porta. Si rischia di non entrare tra le prime quattro. Spiace ma è così”.

Tra le reazioni più scomposte, molti puntano il dito contro lo staff dei preparatori del Milan: “L’errore è di chi aveva calcolato il rientro post sosta. Ormai dovremmo aver imparato come funziona”, “Ma nessuno non attacca lo staff tecnico e il preparatore atletico!”, “Allora, qualcuno al Milan sta valutando il la possibilità di cacciare tutto lo staff medico?”, sono alcuni dei commenti che si leggono nel mare magnum dei social.

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