L’ex rossonero Mauro Tassotti, prima da giocatore e poi da secondo di Carlo Ancelotti, è intervenuto ai microfoni di “Ac Milan Twitch” raccontando il suo passato:
“Nasco romanista e giocavo nel settore giovanile della Lazio. Nella prima partita all’Olimpico, il derby, presi un palo. Forse quel gol avrebbe cambiato la mia storia”.
In particolare si concentra sul suo arrivo al Milan:
“All’epoca il cartellino era di proprietà della società, non c’era lo svincolo. Quando mi comprò il Milan accettai con entusiasmo. Giocai il primo campionato in rossonero in B ma sapevo che il futuro sarebbe stato glorioso. I primi anni furono complicati ma so che il Milan era una squadra incredibile. Vincemmo tanto con Arrigo e furono anni stupendi. All’epoca non avevi possibilità di scelta e bisognava sottostare alle decisioni del club. Non esistevano i procuratori e si parlava direttamente con il presidente. Non era semplicissimo. Nel mio caso però giocare al Milan era come toccare il cielo con un dito”.
Tassotti parla di un calcio che non esiste più:
“I magazzinieri erano solo due. Una volta scendevamo dal pullman con il borsone in mano. Era un calcio molto diverso. Non utilizzo molto i social. Una volta i momenti insieme erano partite di carte e grandi chiacchiere. Sono stato molti anni in camera con Maldini. Sacchi amava i calciatori dello stesso ruolo in camera insieme. Prima di dormire infatti passava a dare gli ultimi dettami tattici e ci voleva insieme”.