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Milan-Udinese, Pioli accetta la contestazione ma non si arrende: "Il futuro dipende da noi". E rimpiange Pulisic

Ko pesante per il Diavolo reduce da un periodo delicato e con un match contro il Psg martedì prossimo. Tra episodi arbitrali e emergenza infortuni il tecnico dei meneghini ha qualche alibi a sua disposizione ma sa che si deve fare di più.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Non aveva ancora vinto una partita in campionato l’Udinese. Ci è riuscita in quella che sulla carta era probabilmente la più proibitiva: a San Siro contro un Milan per il quale a questo punto la crisi è ormai aperta. I rossoneri, al terzo ko in Serie A nonché secondo consecutivo davanti al proprio pubblico, si allontanano ulteriormente dall’Inter capolista in attesa del posticipo tra Fiorentina e Juventus. Rammaricato il tecnico Stefano Pioli, inevitabilmente finito sul banco degli indagati.

“La peggior partita dell’ultimo periodo”

La cosa che ha dato più fastidio a Stefano Pioli è stata la prestazione: “Non abbiamo giocato una partita di livello ed è diventata via via sempre più complicato. Questa è stata la peggior partita dell’intero periodo. Altre volte abbiamo perso ma abbiamo comunque giocato bene“. Bocciato Jovic: “Se avessi avuto a disposizione Pulisic o Chukwueze non avrei cambiato. Pensavo che con due punte vicine avremmo potuto fare di più. Ma tutta la squadra non ha reso al meglio. L’ho sostituito perché pensavo che Okafor potesse essere più utile per aprire la loro difesa“.

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Il problema non è solo a centrocampo

Ma qual è il problema del Diavolo? I pochi inserimenti dei centrocampisti? “Dobbiamo lavorare su tante cose – la replica del mister rossonero che non individua una sola specifica difficoltà -. Dovevamo portare avanti più giocatori contro una squadra così chiusa. Qualche contropiede l’abbiamo preso ma penso siamo stati abbastanza intensi nell’aggredire. Florenzi e Reijnders hanno avuto spazio per qualche inserimento. Potevamo comunque fare meglio“. Sullo stato d’animo post ko: “Deluso ma con anche voglia di preparare la prossima partita di Champions, contro un avversario forte che conosciamo bene e che sappiamo essere battibile“.

Pioli non ridimensiona gli obiettivi

Per il resto non cambia l’obiettivo stagionale quando ci sono 6 punti dall’Inter. La stagione è ancora nulla per precludersi qualsiasi tipo di traguardo: “Se i tifosi ci hanno fischiato hanno le loro ragioni e stasera erano giusti. Sul prosieguo del campionato manca ancora molto ma dipende da noi. Theo Hernandez? Speriamo di recuperarlo, ma oggi non poteva giocare“. Insomma, che sia scudetto oppure solo Champions per Stefano Pioli tutto è ancora in piedi.

La soddisfazione di Cioffi: “Abbiamo avuto coraggio”

C’è chi piange e chi ride. Come Gabriele Cioffi, allenatore dell’Udinese che si definisce “molto soddisfatto, ci siamo levati un bel macigno dalle spalle“. Il neo tecnico dei friulani poi aggiunge: “La testa è fondamentale, quello che ho fatto semplicemente è schierare i giocatori in base alle loro caratteristiche“. Sul modulo e sull’interpretazione: “Ho chiesto coraggio alla squadra, ma per quello serve fiducia ed ho chiesto di avere fiducia l’uno nell’altro. Success? Concluderà con un numero di gol mai segnato in carriera“.

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