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MMA, UFC 316, Dvalishvili batte O’Malley davanti a Trump: dramma Askren. ISKA: Faraoni titolo mondiale

Nella notte si è disputata UFC 316, con il rematch tra Merab Dvalishvili e Sean O'Malley: il georgiano mantiene la cintura dei pesi gallo. Exploit di Kayla Harrison, mentre da noi Faraoni conquista il titolo mondiale ISKA. E dall'estero giungono notizie drammatiche per l'ex UFC Askren

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Serata di grandi combattimenti quella che si è consumata tra il 7 e l’8 giugno, spaziando dall’UFC all’ISKA. Per quanto riguarda le MMA, si è tenuto nella nottata italiana UFC 316, con in palio i titoli maschili e femminili nei pesi gallo, dove rispettivamente abbiamo avuto la conferma di Merab Dvalishvili contro Sean O’Malley e l’incoronazione di una nuova campionessa, Kayla Harrison, contro la detentrice della cintura Julianna Pena. In Italia invece si è tenuto l’incontro per decidere il titolo mondiale supermassimi ISKA (International Sport Kickboxing Association), conquistato da Mattia Faraoni contro Claudio Istrate.

Ma dal mondo dei combattimenti giungono anche notizie sconfortanti in merito alle condizioni di salute di Ben Askren, ricoverato per una grave infezione da stafilococco.

La rivincita tra Dvalishvili e O’Malley, ma il georgiano si conferma a UFC 316 (davanti a Trump)

Cominciamo allora da UFC 316, card tenutasi al Prudential Center di Newark, che come abbiamo visto metteva in palio due cinture nei gallo. Dvalishvili contro O’Malley rappresentava la card principale di un incontro che ha ammesso la replica, giacché i due contendenti avevano già incrociato le ostilità lo scorso settembre in occasione di UFC 306 a Las Vegas. Fu allora che il georgiano conquistò il titolo strappandolo al rivale ai cartellini, per decisione unanime.

La rivincita tra l’esperto in takedown (che nel frattempo aveva già difeso la corona a UFC 311 dello scorso gennaio, battendo sempre per unanimità dei giudici il cugino di Khabib, Umar Nurmagomedov) e Suga questa volta si è risolta nel terzo di cinque round, con il georgiano che ha avuto la meglio sull’ex campione sottomettendolo al minuto 4:42 con una north-south choke (una tecnica di strangolamento).

La seconda sconfitta dello striker è avvenuta sotto gli occhi di Donald Trump, notoriamente molto amico del dominus di UFC Dana White. Lo stesso Dvalishvili dopo la vittoria è andato a stringere la mano in maniera deferente al presidente degli Stati Uniti ed ex partner lavorativo di Elon Musk.

Dvalishvili chiama Sandhagen, O’Malley salirà di peso?

Per il georgiano si tratta della 13esima vittoria di fila, aggiornando il proprio record a 20 successi nell’ottagono e 4 sconfitte e instradandosi verso il trono dei migliori pesi gallo di sempre. E chiamando dopo il match Cory Sandhagen, che ha vinto quattro degli ultimi cinque incontri disputati (tra cui quello svoltosi di recente a maggio e che lo ha visto contrapposto a Deiveson Figueiredo).

O’Malley invece non vince un incontro da poco più di un anno (13 mesi per l’esattezza): si vocifera della possibilità di un cambio di categoria verso i pesi piuma, ma nel frattempo un altro gallo quale Aljamain Sterling ha lanciato la sua sfida al compagno di allenamenti dopo UFC 316.

Il trionfo da record di Kayla Harrison (e nel suo futuro c’è Nunes?)

Sempre all’evento di Newark, all’interno della card principale, c’è stata un’altra assegnazione della cintura dei gallo, in questo caso con un cambio di proprietaria. Kayla Harrison ha infatti conquistato il titolo strappandolo a Julianna Pena durante il secondo round, sconfiggendo la rivale con una kimura (altra tecnica sottomissiva).

Con questo trionfo la statunitense, che godeva dei favori del pronostico, rende ulteriormente più pregevole il proprio curriculum visto che vanta già due ori olimpici nel judo ed è stata due volte campionessa della promotion PFL. E pensare che il taglio del peso dello scorso giovedì sera è stato per lei talmente sfiancante da spingerla quasi a gettare la spugna (da notare che in PFL combatteva nelle 155 libre, mentre in UFC, dove è entrata l’anno scorso, è scesa alle 135).

E si parla già di un prossimo incontro che Joe Rogan ha definito il più grande di tutti i tempi in ambito femminile, quello che vedrebbe Harrison contro Amanda Nunes, due volte campionessa UFC in due divisioni diverse e leggenda di questo sport, ritiratasi nel 2023 e che potrebbe eventualmente effettuare un clamoroso ritorno.

Tra gli altri risultati di UFC 316, Kevin Holland ha battuto per sottomissione Vicente Luque (in crisi di risultati ultimamente) nel secondo round, mentre Joe Pyfer ha sconfitto per decisione unanime Kelvin Gastelum.

Faraoni nuovo campione mondiale ISKA in un match surreale

Andiamo adesso in Italia e dalle MMA passiamo alla kickboxing. In occasione di Oktagon Valle d’Aosta, presso il Courmayeur Sport Center, si è tenuto per la prima volta nel nostro territorio un match che metteva in palio il titolo ISKA, in questo caso nei supermassimi.

A conquistarlo Mattia Faraoni ai danni del rumeno (ma naturalizzato italiano) Claudio Istrate, con il quale c’erano già state delle tensioni durante il face-off. Il già tre volte campione italiano (31-4) ha avuto la meglio al primo round nonostante fosse finito tre volte al tappetto dopo aver subito però dei colpi vietati alla nuca. Ergo, Istrate è stato quindi squalificato, consegnando a Faraoni la cintura dei massimi in uno dei match più surreali che si ricordi in Italia (a partire da tutto il contorno).

Ben Askren, già campione MMA, in condizioni gravi

Chiudiamo questa rassegna lottatoria con una brutta notizia che riguarda Ben Askren (e qui torniamo alle MMA). Il già campione nei welter nella promotion ONE è stato ricoverato in ospedale per una polmonite, derivante da una grave infezione da stafilococco, come ha confermato la moglie Amy sui social. Che ha anche scritto: “Al momento mio marito è in ospedale e non è in grado di reagire ad alcunché. Accogliamo con favore tutte le preghiere per la sua guarigione e la sua pace”.

Il 40enne è ricordato per essere stato una delle più grandi promesse dei welter dopo i titoli non solo in ONE, ma anche in Bellator. La stessa ONE lo scambiò con Demetrious Johnson spedendolo in UFC (una operazione non consueta tra le grandi promotion rivali). Furono tre i combattimenti svolti nell’Ultimate Fighting Championship, con un record di 1-2: vittoria al debutto contro Robbie Lawler e poi le sconfitte contro Jorge Masvidal (con un ko purtroppo per Askren memorabile) e contro Demian Maia.

Lo statunitense si è poi ritirato dalle MMA, anche se successivamente è tornato a combattere ma nella boxe contro Jake Paul, con quest’ultimo che vinse per KO nel primo round. Chiusa anche questa parentesi nel pugilato, di recente Askren ha firmato con la Real American Freestyle di wrestling, fondata da Hulk Hogan e da Eric Bischoff. Inoltre il nativo di Cedar Rapids è protagonista di un podcast assieme alla leggenda UFC Daniel Cormier.

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