Si profila un inizio di Mondiale piuttosto agitato per la squadra americana, una delle grandi favorite della vigilia. La sua giocatrice più rappresentativa, la mezzala Megan Rapinoe ha manifestato pubblicamente di voler utilizzare il momento dell’inno nazionale per protestare contro Trump e la sua amministrazione alla prima partita della nazionale stelle e strisce al Mondiale in programma a partire dal 7 giugno in Francia. In una intervista rilasciata a Yahoo Sport la Rapinoe ha affermato: “No, non credo che canterò l’inno, neanche ai Mondiali in Francia”.
Megan Rapinoe, attaccante, 33 anni, e’ co-capitano della nazionale Usa di calcio donne che quest’estate difenderà in Francia il titolo di campione del Mondo, conquistato nell’edizione canadese della Coppa del Mondo 4 anni fa. “E’ il mio modo per dire ‘fuck you’ a quest’amministrazione”, dichiara la giocatrice simbolo del soccer al femminile che negli States spopola.
Rapinoe e’ stata la prima atleta bianca e la prima donna a seguire la protesta della stella del Football americano, Colin Kaepernick, che nel 2016 si inginocchiò all’inno senza cantare in segno di protesta contro le discriminazioni nei confronti degli americani di colore. “Vesto la maglia della nazionale per il mio talento, nessuno può dirmi cosa fare – ha detto Rapinoe a Yahoo Sport – cosi’, il mio gesto di inginocchiarmi e’ una sorte di ‘vaffa’ a ogni sorta di ineguaglianza o cattivi sentimenti che l’amministrazione Trump ha nei confronti di chi non appare esattamente come lui: che Dio chi aiuti a non assomigliare a lui. E’ pauroso, davvero pauroso”.
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