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Mondiali, i casi arbitrali più assurdi della storia

Dalla "mano de Dios" a Byron Moreno: le sviste e gli errori più clamorosi mai visti durante la Coppa del Mondo

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Mondiali, i casi arbitrali più assurdi della storia

I Mondiali di calcio restano nella storia per i gol, le esultanze, le partite memorabili, ma anche per alcuni arbitri che nel bene o nel male hanno cambiato il destino delle varie nazionali. Impossibile dimenticare alcuni tra gli episodi più discutibili della Coppa del Mondo. Tra gol fantasma, colpi di mano e colpi proibiti, arbitri dei cinque continenti hanno fatto esultare e disperare migliaia di tifosi, e anche gli azzurri hanno fatto le spese di direzioni di gara quantomeno discutibili.

Passerà alla storia ad esempio la direzione di Byron Moreno ai Mondiali del 2002. Nella partita persa dall’Italia agli ottavi di finale contro la Corea del Sud il fischietto ecuadoregno fu un protagonista assoluto. Prima l’espulsione di Totti, poi il gol annullato a Tommasi, per non parlare dei falli subiti da Coco e Zambrotta dai calciatori sudcoreani (nemmeno ammoniti). Un calvario che ha portato al golden gol segnato da Ahn Jung-Hwan, costato l’eliminazione alla nazionale di Trapattoni.
Pochi giorni dopo la Corea del Sud finì di nuovo nell’occhio del ciclone per la direzione dell’arbitro egiziano Gamal Al-Ghandour. In quel caso fu la Spagna a farne le spese. Le ‘furie rosse’ allenate da Camacho si videro annullare due reti, prima di capitolare ai calci di rigore.
Il Mondiale in Giappone e Corea del 2002 è noto anche per la simulazione di Rivaldo nella partita tra Brasile e Turchia. Dopo la pallonata ricevuta da Hakan Unsal il giocatore verdeoro si accascia a terra vicino alla bandierina del corner, facendo pensare a chissà quale fallo. L’arbitro Kim non vede cos’è successo, ma espelle il calciatore turco.

Uno degli episodi più clamorosi avvenne proprio nella finale dei Mondiali 2006, durante la finale Italia-Francia, poi vinta dagli azzurri ai rigori.
Ai supplementari Zinedine Zidane commette un durissimo fallo di reazione, colpendo con una testata Marco Materazzi. L’arbitro argentino Horacio Elizondo all’inizio non si accorge di niente, ma l’assistente gli segnala il colpo proibito e Zizou chiude con un cartellino rosso la sua carriera con la nazionale francese.

Tornando indietro nel tempo, restano nella storia episodi come il gol fantasma segnato da Geoff Hurst nella finale mondiale del 1966, che regalò la Coppa all’Inghilterra nella partita vinta 3-2 sulla Germania Ovest proprio grazie a quel tiro, che in realtà non aveva varcato la linea di porta.
Oppure la madre di tutte le sviste arbitrali: la “mano de Dios” di Diego Armando Maradona. Quel tocco con il pugno mai visto dall’arbitro (il tunisino Ali Bin Nasser) consegnò il Pibe de oro alla leggenda e regalò all’Argentina i Mondiali del 1986 nella finale contro l’Inghilterra.

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