Contro gli alieni non si può competere, ma tra gli umani Alberto Razzetti ha dimostrato di saperci stare: a Singapore, ultima tappa della Coppa del Mondo in vasca corta, l’atleta azzurro ha chiuso sul podio nella finale dei 200 misti, dominata da quel Leon Marchand che s’è messo in testa una volta di più di riscrivere la storia del nuoto. Come? Abbattendo un prima che durava da più di un decennio, firmato da Ryan Lochte: con il tempo di 1’48”88 il nuotatore francese ha stabilito il nuovo primato del mondo, abbassando di 78 centesimi quello fatto registrare dall’americano nel 2012. E Razzetti nella stessa gara ha chiuso terzo con un ragguardevole 1’52”99, preceduto anche dal britannico Duncan Scott (1’51”14). Comunque un bel modo per entrare (di straforo) in un libro di storia.
Ceccon secondo nei 100 stile libero
A Singapore la seconda giornata di gare ha comunque sorriso all’Italia, pur senza vittorie nelle finali disputate. Proprio in chiusura di programma, Razzetti ha pensato bene di concedersi un altro giro di giostra, stavolta nei 200 farfalla: con il tempo di 1’51”96 ha chiuso nuovamente al terzo posto, dietro al sudafricano Chad Le Clos (1’50”42) e all’americano Trenton Julian (1’51”68).
Pochi minuti prima, Thomas Ceccon s’è preso un bel secondo posto nei 100 stile libero, appena 15 centesimi dietro al campione olimpico e mondiale Pan Zhanle (46”09). Prova decisamente convincente del veneto, che in una distanza che ha coltivato meno nel recente passato ha trovato comunque il modo per lasciare il segno. Sul podio c’è finito anche Dylan Carter (Trinidad e Tobago), a oltre tre decimi da Ceccon. Che di sicuro ha dimostrato che, seppur partito per le tre tappe asiatiche senza grosse ambizioni (e con pochi allenamenti nelle gambe), la stoffa del campione ce l’ha a prescindere.
Ora per lui comincia un lungo periodo di lavoro in Australia, che dovrà servire per portarlo tirato a lucido sempre a Singapore a luglio per i mondiali in vasca lunga, appuntamento clou della stagione.
Pilato sotto l’1’05” nei 100 rana. Martinenghi quarto nei 50
Anche Benedetta Pilato ha salutato l’Asia con un sorriso ben stampato in volto: nei 100 rana ha chiuso al terzo posto scendendo sotto l’1’05” (crono finale: 1’04”56), dimostrando un crescendo di condizione che fa ben sperare anche per gli appuntamenti futuri. La gara è stata vinta dalla cinese Tang Qianting (1’03”10) davanti alla bielorussa Alinza Zmushka (1’04”11).
Giù da podio per una manciata di centesimi appena Nicolò Martinenghi nei 50 rana, vinti dal cinese Qin Haiyang. Lorenzo Mora ha chiuso al sesto posto la finale dei 50 dorso, a soli due decimi dal podio. La seconda giornata di gare a Singapore ha raccontato anche di un altro primato mondiale, quello fatto registrare da Regan Smith nei 100 dorso femminili: con 54”27 ha limato di 14 centesimi il vecchio primato, che già le apparteneva.