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Mondiali Qatar 2022: quali sono e quanto influiscono gli sponsor della Coppa del Mondo

Dal 1974 la FIFA World Cup punta fortemente sulle sponsorizzazioni e sugli accordi commerciali. Scopriamo quelli legati ell’edizione di Qatar 2022.

21-11-2022 18:43

Marco Pino

Marco Pino

Sport Economy Specialist

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Siamo ufficialmente a ridosso della FIFA World Cup Qatar 2022, evento che ormai non necessita davvero più di alcuna presentazione, avendo monopolizzato le argomentazioni e le discussioni sportive negli ultimi anni e mesi.

Critiche che non sembrano placarsi neanche all’antivigilia del torneo, mantenendo un clima estremamente teso e per nulla aiutato dal recente documentario di Netflix “FIFA: tutte le rivelazioni” capace di indurre nella gente la consapevolezza dell’esistenza di un lato oscuro della Federazione Internazionale del calcio.

Una serie di fattori che hanno rischiato di ostacolare una voce fondamentale per la coppa del mondo dal 1974 ad oggi: quella delle sponsorizzazioni.

Vitali per la sostenibilità economica di eventi capillari come questi, seguiti di persona, secondo le previsioni della stessa FIFA, dalla bellezza di 5 miliardi di tifosi per dei costi complessivi fino a circa 200 miliardi di dollari.

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I partner del Mondiale Qatar 2022

Accordi che rappresentano quindi delle entrate economiche determinanti per la FIFA e che hanno visto molti partner del torneo, quali Continental, Castrol e Johnson & Johnson, decidere di abbandonare i sodalizi con la competizione a fronte delle sanzioni rivolte alla Russia prima dell’edizione del 2018 e di tutte le accuse mosse contro il Qatar dal 2010 ad oggi.

Una scelta presa scientemente per evitare di perdere mercato e consenso accostando il proprio nome a quello di edizioni così tanto criticate a causa dei paesi ospitanti.

Con la Gazprom come attore estemporaneo, considerando come la società energetica russa sia stata chiamata in causa per lo scorso mondiale, per essere poi immediatamente allontanata in occasione di quello qatariota a causa del conflitto in Ucraina.

L’avvento degli sponsor cinesi

Tutta questa situazione, tuttavia, non sembra aver toccato minimamente la Cina, per nulla preoccupata dal rischio di inimicarsi aziende, clienti e mercato, forse anche complice il costante ruolo ricoperto dal gigante asiatico, in veste di Nazione torpida e mai totalmente incline al pieno consenso internazionale.

Anzi, governo e attività cinesi hanno approfittato del fuggi fuggi generale per puntare fortemente sulla FIFA World Cup, essendo il torneo un veicolo perfetto per far parlare di sé e raggiungere una straordinaria visibilità internazionale.

Yingli Solar è stata la prima azienda cinese a sponsorizzare l’evento, in Sudafrica nel 2010, dando il via ad un’ascesa che oggi, secondo GlobalData, garantisce 1,4 miliardi di dollari rispetto agli 1,1 miliardi provenienti dalle aziende statunitensi.

Analizzando inoltre, in miliardi di dollari, il valore annuale delle sponsorship per Paese di origine delle aziende, si colgono ancora numeri davvero emblematici in favore di Pechino:

  • 67 miliardi provengono dalla Cina;
  • 134 miliardi dal Qatar;
  • 5 miliardi dagli Stati Uniti;
  • 5 da altre Nazioni.

Nonostante le aziende americane abbiano capito da tempo la portata finanziaria del Mondiale intavolando trattative storiche come quella di Coca – Cola dal 1978 e di McDonald’s dal 1994, il controllo è palesemente cinese.

Wanda Group, attività che opera nel settore alberghiero con sede a Pechino, per esempio, in occasione della FIFA World Cup Qatar 2022 è riuscito addirittura a superare l’accordo firmato da uno sponsor iconico del torneo come Adidas.

I tedeschi di Herzogenaurach, infatti, sono sponsor dal 1970 e ufficialmente legati al mondiale fino al 2030, per un contratto del valore di 800 milioni di dollari. Quello di Wanda, invece, ammonta addirittura ad 850 milioni, per la stessa durata temporale.

Marchio fondato da Adolf Dassler che, tuttavia, proprio insieme all’americana Coca-Cola continua a rappresentare uno dei volti storici del torneo grazie ad una collaborazione sorta grazie a Blatter sotto la presidenza Havelange, coltivata negli anni dallo svizzero e mantenuto tutt’oggi da Gianni Infantino, vicinissimo alla terza riconferma come vertice istituzionale.

Insieme ad altre realtà più recenti come, ad esempio, il produttore automobilistico sudcoreano Hyundai, partner dall’edizione di Giappone e Corea del Sud del 2002 e attualmente figurante tra gli sponsor. Potendo quindi timidamente candidarsi, ormai, tra i brand più fedeli.

Continuazione di rapporti avvolta in un mare cinese, rappresentato da 4 aziende:

  • Wanda Group;
  • Vivo;
  • Hisense;
  • Mengniu:

Gli sponsor del Qatar

Ogni edizione della coppa del mondo ha nelle aziende site nel Paese ospitante un importante appoggio economico. Aspetto che è stato mantenuto anche in Qatar, considerando come le realtà qatariote siano ben 6 su 24, per un valore complessivo di 134 miliardi di dollari. Ovvero:

  • Qatar Airways;
  • QatarEnergy;
  • The Look Company;
  • Ooredoo;
  • Qatar National Bank;
  • Gulf Warehousing Company.

Tutti gli sponsor di Qatar22

Ma per avere una visione completa dell’assetto commerciale della FIFA World Cup Qatar 2022 è necessario analizzare l’elenco di tutti gli sponsor regionali e globali della competizione:

  • Nubank (Brasile);
  • Wanda Group (Cina);
  • Vivo (Cina);
  • Hisense (Cina);
  • Mengniu (Cina);
  • Adidas (Germania);
  • Byju’s (India);
  • Claro (Messico);
  • Qatar Airways (Qatar);
  • QatarEnergy (Qatar);
  • The Look Company (Qatar);
  • Ooredoo (Qatar);
  • Qatar National Bank (Qatar);
  • Gulf Warehousing Company (Qatar);
  • com (Singapore);
  • Hyundai (Corea del Sud);
  • Kia (Corea del Sud);
  • Hublot (Svizzera);
  • Visa (USA);
  • Coca-Cola (USA);
  • McDonald’s (USA);
  • Budweiser (USA);
  • Algorand (USA);
  • Frito-Lay (USA – Messico).

I partner commerciali della FIFA

Oltre a questi accordi stipulati conformemente all’evento, la FIFA dispone anche di altre sponsorizzazioni, necessarie per i connotati capitalistici assunti da 48 anni a questa parte. Oltre ai pilastri rappresentati da Adidas e Coca-Cola e alla più recente Hyundai, figurano anche:

  • Wanda Group;
  • Qatar Airways;
  • QatarEnergy;
  • Visa.

A dimostrazione di come la presenza di Cina e Qatar sia perpetua, rispondendo, forse, ad una delle domande sul perché il torneo sia stato organizzato proprio nel Golfo Persico.

Tutti gli sponsor tecnici delle Nazionali di Qatar22

Accanto al portafoglio commerciale della Federazione e del torneo in sé, un aspetto interessante riguarda le squadre partecipanti e i propri sponsor tecnici.

Analizzando le divise delle Nazionali, infatti, si riescono a cogliere gli equilibri del mercato dello sporting goods e della distribuzione dei grandi brand.

Per Qatar 2022, ad esempio, nonostante, come visto, Adidas giochi praticamente in casa l’azienda più presente è rappresentata dai competitor di Nike, capaci di vestire ben 13 squadre e quindi il 51% del totale. Seguita proprio dai tedeschi con 7 (22%) e da Puma con 6 (19%).

Questo l’elenco completo:

  • Nike: Qatar, Polonia, Arabia Saudita, Brasile, Francia, Croazia, Inghilterra, Paesi Bassi, Corea del Sud, Canada, Portogallo, USA, Australia;
  • Adidas: Germania, Belgio, Spagna, Argentina, Giappone, Messico, Galles;
  • Puma: Serbia, Svizzera, Uruguay, Ghana, Marocco, Senegal;
  • Hummel: Danimarca;
  • Marathon: Ecuador;
  • Majid: Iran;
  • ONE All Sports: Camerun;
  • Kappa: Tunisia;
  • New Balance: Costa Rica.

Curiosa l’assenza di Macron, tra i brand più attivi a livello di sponsorizzazioni ma che non annovera tra i propri partner alcuna compagine nazionale.

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