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Mondiali Volley Under 19: Italia devastante col Giappone, Corea del Sud ai quarti di finale

A San Juan, gli azzurri di coach Michele Zanin superano agevolmente gli ottavi di finale: vittoria netta contro i nipponici, 3-0 (25-20, 25-12, 25-23). Ora i coreani: si gioca stanotte, 2 ora italiana

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A San Jaun, in Argentina, c’è una baby Italia che non smette di stupire e procede spedita verso il sogno iridato: è l’Italvolley under 19 di coach Michele Zanin, approdata ai quarti di finale del Mondiale dopo un cammino netto.

Archiviata la pratica Giappone negli ottavi di finale – secco 3-0 senza appello: 25-20, 25-12, 25-23 – il roster azzurro torna in campo nella notte italiana di giovedì 10 agosto – in campo dalle 2 – ha lanciato la sfida alla Corea del Sud.

Italia dominante: Zanin sorride

Le semifinali sono a portata di mano e, a dirla tutta, per quanto si è visto sarebbe l’obiettivo minimo. Perché Lorenzo Magliano, Alessandro Bristot e compagni sono in condizioni di forma straordinarie e hanno trovato l’amalgama perfetto.

Bene in difesa, il muro è una muraglia, in attacco non ce n’è per nessuno: quella ammirata fino a qui è una nazionale dominante.

Colpisce soprattutto questo: la sinfonia corale di una nazionale in cui ciascuno diventa perno per l’altro.

La partita contro il Giappone

Bristot 13, Mati 13, Magliano 12, Barotto 12: non è casuale, semmai voluto. Nel sestetto iniziale Selleri e Barotto di diagonale, Bristot e Magliano a schiacciare qualunque cosa abbia la forma tonda, Mati e Miraglia la coppia centrale invalicabile e Morazzini il libero incisivo.

Il 3-0 al Giappone sottende una prestazione perfetta: partita mai in bilico, mai in discussone. Italia accorta nel primo set: il testa a testa dura fino a metà, poi l’affondo decisivo, figlio degli attacchi di Magliano che si prende da solo l’allungo che vale il set. Il 20-16 è la fuga in avanti che scrive la storia del parziale: gli azzurri chiudono 25-20.

Secondo set, una pura formalità

Il secondo set è una pura formalità: 25-12, nipponici non pervenuti ma è il dettaglio che evidenzia la sinergia pressoché totale tra i reparti azzurri. Nemmeno una sbavatura, parziale vinto di testa, da grande squadra. Il divario è parso netto quando si è passati, in un fazzoletto di tempo, dal 10-7 al 20-10.

Sugli scudi Pedro Mati che ha fatto il trascinatore, Tommaso Barotto ha alzato le mani più in alto di tutti e Federico Miraglia non ha sbagliato un intervento.

Punto a punto nel terzo set

La reazione del Giappone è arrivata nel terzo set, quello da dentro o fuori: un testa a testa in cui i nipponici hanno provato a mettere la testa davanti con Tomorou Fujiyama, che s’è caricato la squadra sulle spalle.

Sequenza di 4 punti a distanza ravvicinata, Takeru Watanabe prova a chiuderla ma sul 23-23 è tornata a essere questione mentale. Gli ultimi due affondi sono stati di un’Italia bella e cinica. 25-23, ora testa ai quarti. La Corea del Sud non fa paura.

Il percorso netto degli Azzurri

Percorso da applausi, per gli azzurri: girone chiuso con 4 vittorie in altrettante gare, due set lasciati agli avversari (uno al Brasile, uno al Belgio) che non hanno mai impensierito.

La fase finale è iniziata nel migliore dei modi: siamo nella parte bassa, battuto il Giappone, coreani ai quarti (hanno superato l’Argentina da pronostico faticando più del previsto contro i padroni di casa, trascinati dal tifo), in semifinale sarebbe sfida a Belgio o Iran ed entrambe le nazionali sono assolutamente alla portata con gli iraniani reduci da un filotto di sole vittorie.

Nella parte alta Francia e Stati Uniti si candidano con prepotenza a staccare il pass per la finale: i transalpini hanno convinto di più.

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