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Serie A: l’Inter il vero Paperone, la classifica del monte ingaggi regala sorprese

Il club nerazzurro scavalca la Juventus, che perde la leadership dopo nove stagioni. Il Milan è terzo, il Lecce spende meno di tutte

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Carmine Roca

Carmine Roca

Giornalista

Giornalista pubblicista, appassionato di calcio in tutte le sue sfaccettature, con una particolare predilezione per i campionati minori.

L’Inter mette la freccia e scavalca la Juventus in vetta alla classifica del monte ingaggi della Serie A. Non accadeva dalla stagione 2012-2013, da allora Milan e Juventus si sono avvicendate al comando.

Monte ingaggi Serie A, l’Inter si prende la vetta

Un miliardo di euro: questa è la cifra che le società di Serie A versano nelle casse dei loro giocatori. Di questi, 142 milioni di euro li paga l’Inter, il club più spendaccione della massima serie.

Erano undici anni che i nerazzurri non svettavano in questa speciale classifica. Della squadra del triplete era rimasto ben poco, Massimo Moratti aveva ceduto all’indonesiano Thohir, eppure nonostante l’indebolimento della rosa, con Nagatomo, Guarin e Alvaro Pereira al posto dei vari Samuel, Sneijder ed Eto’o, l’Inter riuscì comunque a prendersi il primo posto, a fronte della nona posizione conquistata sul campo a fine stagione.

Il taglio agli stipendi e la rinascita sportiva nerazzurra costruita senza spese folli e con ingaggi contenuti ha consentito al Milan (per due stagioni, la 2013-2014 e la 2014-2015) e soprattutto alla Juventus (dal 2015-2016 alla scorsa stagione) di spadroneggiare.

Monte ingaggi Serie A, le origini del sorpasso alla Juventus

Durante la gestione Andrea Agnelli non c’è stata storia: dai ricavi provenienti dalla Champions League, dallo sviluppo del brand e dallo Stadium, la Juventus ha racimolato le risorse necessarie per costruire organici costosissimi, con ingaggi faraonici fino a toccare la soglia dei 260 milioni di euro negli anni di Cristiano Ronaldo.

Nella stagione interrotta dal Covid – la 2019-2020 – l’Inter versava nelle casse dei suoi giocatori la metà degli emolumenti pagati dalla Juventus, circa 117 milioni di euro.

Le cose sono cambiate a partire dall’arrivo di Giuseppe Marotta nella Milano nerazzurra e con la crisi economica e i guai giudiziari vissuti dalla Juventus. L’addio di Andrea Agnelli e la spending review avviata dal cugino John Elkann e da Scanavino hanno praticamente annullato il divario lo scorso anno: 125,6 milioni di euro di ingaggi spesi dalla Juventus, 2 milioni di euro in meno pagati dall’Inter.

Il sorpasso ai rivali di sempre è una logica conseguenza. L’aumento dello stipendio percepito da Lautaro Martinez e gli ingaggi dei parametri zero (Zielinski e Taremi), uniti ai tagli effettuati dai bianconeri (via Chiesa, Alex Sandro, Szczesny, Kostic e soprattutto Rabiot), hanno determinato il cambio in vetta.

Monte ingaggi Serie A, la classifica completa

Alle spalle di Inter (141,7 milioni) e Juventus (113,8 milioni) c’è il Milan (96,6 milioni), seguito dalla Roma (87,9 milioni), dal Napoli (85,7 milioni), dalla Lazio (68,3 milioni) e poi da Atalanta (56,2 milioni), Fiorentina (55,9 milioni) e Torino (44,3 milioni).

Tra le società più virtuose troviamo il neo-promosso Como, che al ritorno in Serie A dopo vent’anni spende più del Bologna, orfano di Calafiori e Zirkzee ceduti in estate: 35,3 milioni di euro contro i 35,1 milioni di euro dei felsinei.

Le altre due neo-promosse, Venezia e Parma sono poco sopra le ultime tre della classifica Verona (20,7 milioni di euro), Empoli (20,6 milioni di euro) e Lecce (19,9 milioni di euro). I lagunari spendono 24,3 milioni di euro di stipendi, il Parma 200 mila euro in meno.

Il Cagliari e l’Udinese viaggiano verso metà classifica (26,6 milioni di euro e 27,7 milioni di euro), poco sopra stazionano Monza (32,4 milioni) e Genoa (33,5 milioni),

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