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Monza, così Berlusconi convinse Boateng: "Figlio mio, torna a casa"

Boateng al 'Corriere della Sera' ha parlato anche di razzismo: "Nessun bianco mi ha mai detto di volermi sostenere in questa battaglia".

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Monza, così Berlusconi convinse Boateng: "Figlio mio, torna a casa" Fonte: Foto Buzzi

Kevin-Prince Boateng è ripartito dal Monza , e adesso sogna di portare la squadra lombarda in Serie A. Ai microfoni del ‘Corriere della Sera’, l’ex giocatore del Milan ha rivelato il motivo della sua scelta di approdare al Monza.

“Come mi ha convinto Silvio Berlusconi ? Mi ha chiamato e mi ha detto ‘figlio mio, torna a casa’. Non c’era bisogno di molte altre parole”

Ma non c’è solo questo nella sua intervista odierna. Tema molto delicato e caro per Boateng è quello del razzismo, e come sempre non usa mezzi termini.

“E’ nato il movimento ‘Black lives matter’ ma troppo poco è stato realizzato per contrastare il fenomeno. Nessun bianco mi ha mai detto di volermi sostenere in questa battaglia. Qualcuno si astiene per paura, altri perché ritengono sia più vantaggioso non esporsi in una vicenda che non li riguarda. Comandano i bianchi: se alzassero la voce loro, saremmo più ascoltati”.

Ed infine, Boateng dedica due parole anche a Zlatan Ibrahimovic , che ancora domina in Serie A a 39 anni.

“Non mi stupisce, da lui ho imparato la voglia di vincere anche in allenamento. Non è mai contento, quando a Milanello sbagliava un passaggio, come a rimproverare se stesso urlava ‘Zlataaaann’. Si immagini cosa gridava agli altri”.

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