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Morto Fabio Cudicini, il Ragno Nero del Milan di Rocco e stella di una famiglia di calciatori

Scomparso all’età di 89 anni il portiere della squadra che negli anni ’60 vinse tutto in Italia e nel mondo: passò alla storia per il look simile al leggendario Jascin

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Lo chiamavano Ragno Nero, come il leggendario Lev Jascin, al cui look sembrava ispirarsi: Fabio Cudicini è stato un portiere iconico, che ha scritto la storia con la maglia del Milan di Nereo Rocco. Membro di una famiglia di calciatori, è morto oggi a Roma all’età di 89 anni.

Morto Fabio Cudicini, il Ragno Nero

Fabio Cudicini non ha mai indossato la maglia dell’Italia, eppure negli anni ’60 il suo nome era noto a tutti gli appassionati di calcio. Anzi, tutti conoscevano anche il suo soprannome: il Ragno Nero, un chiaro richiamo a Lev Jascin, il leggendario portiere russo – l’unico nel suo ruolo a vincere il Pallone d’Oro – a cui era associato per il look “total black” con cui scendeva in campo. Ma in comune con Jascin Cudicini, morto oggi a Roma all’età di 89 anni, aveva anche un enorme talento, oltre che una prestanza fisica che incuteva timore negli avversari.

Fabio Cudicini: Udinese, Roma e Brescia nel suo passato

Nato a Trieste il 30 ottobre 1935, Cudicini aveva iniziato la carriera nella Ponziana, seconda squadra della sua città, per poi passare all’Udinese, in serie B, all’età di 15 anni. Era alto 193 cm, un ragazzone: per questo motivo il primo soprannome, quando arrivò a Roma nel ’58, fu Pennellone. Con i giallorossi rimase fino al 1966, vincendo una Coppa delle Fiere, una Coppa Italia e il premio Combi come miglior portiere della serie A nel ’62. Poi passò al Brescia, dove rimase una sola stagione: a 32 anni la sua carriera sembrava volgere al termine, ma Nereo Rocco intuì che il suo talento era tutt’altro che sfiorito e decise di portarlo al Milan.

Cudicini e gli anni vincenti del Milan di Rocco

Ancora una volta il “Paròn” ci aveva visto giusto. Al Milan Cudicini visse la parte più esaltante della sua carriera: in 5 stagioni vinse uno scudetto e una Coppa Italia, fissando anche il record di imbattibilità a San Siro: 1.132 minuti. Ma è in campo internazionale che Cudicini costruì il suo mito: con lui tra i pali il Milan vinse la Coppa delle Coppe nel ’68, un antipasto all’accoppiata Coppa dei CampioniCoppa Intercontinentale dell’anno seguente. E fu proprio in Europa che nacque il mito del Ragno Nero: “Black Spider”, così lo etichettò la stampa britannica dopo un paio di prestazioni da urlo a Glasgow e Manchester.

Cudicini, stella di una famiglia di calciatori

L’Inghilterra, poi, sarebbe stata nel destino del figlio Carlo, nato nel ’73 e cresciuto nelle giovanili del Milan prima di divenire un beniamino dei tifosi del Chelsea negli anni 2000. Anche il padre di Fabio Cudicini, Mino, era stato un calciatore: ruolo terzino, aveva giocato nella Triestina in serie A, dove era stato compagno di squadra proprio di Nereo Rocco. L’uomo insieme al quale il figlio Fabio sarebbe poi salito sul tetto del mondo.

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