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MotoGp, Cecchinello paragona Marquez a... Maradona

Il team manager della Honda ha parlato anche del ritorno in pista dello spagnolo

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MotoGp, Cecchinello paragona Marquez a... Maradona Fonte: Getty Images

Intervistato da Corsedimoto, il team manager della Honda Lucio Cecchinello ha analizzato diverse tematiche:

L’arrivo di Alex e il contratto con HRC
Nel 2021 non ci sarà più Cal Crutchlow, ma arriva un due volte campione del mondo come Alex Marquez. Cosa perde e cosa trova il vostro team?

“Ogni pilota si porta dietro il suo carisma, il suo seguito di followers, la nazionalità di tutti i fan. Cal per noi ha rappresentato un ciclo importante della nostra storia, normale che avesse un suo inizio e una sua fine. Cal ci ha sempre assicurato dai due ai quattro podi a stagione, per noi era una certa garanzia di risultati. Con Alex, però, partiamo alla grande perché ha già dimostrato al suo debutto di poter puntare al podio. Tra lo stupore dei tanti addetti ai lavori ha conquistato due podi nella sua stagione da rookie. Perderemo un po’ di fan anglosassoni e guadagneremo follower latini. Riparte un altro ciclo di storia, quindi ci si guadagna in termini di motivazione, aspettative, sogni, voglia di fare risultati migliori rispetto al passato e sogni rigenerati”.

LCR sarà legata alla Honda fino al 2022. Può confermarci questa indiscrezione?

“Si, LCR sarà legata alla Honda fino al 2022. La nostra collaborazione si rinnova di anno in anno. Nell’ultimo contratto abbiamo già fatto i programmi per il 2022 incluso, però LCR ha la ferma volontà di continuare anche oltre. Il nostro rapporto è ininterrotto dal 2006 e vorremmo continuare a lavorare con Honda, perché oltre ad essere un partner tecnico si è stabilito un rapporto di grande amicizia con tutti gli ingegneri”.

L’assenza di Marc Marquez
Nella stagione MotoGP 2020 Honda non ha mai vinto. Perché l’assenza di Marc Marquez ha pesato così tanto?

“A mio avviso perché Honda non aveva una punta… Non aveva il Maradona del motociclismo. Gli altri centravanti non erano maturi abbastanza. Alex Marquez era al debutto, Nakagami non disponeva di una moto ufficiale. Cal, invece, che doveva avvantaggiarsi si è rotto il polso nel warm-up in Spagna e successivamente si è dovuto operare al braccio per problemi di sindrome compartimentale. Poi ha avuto problemi al legamento della caviglia. Crutchlow, dopo il Maradona (Marquez) doveva mettere la palla in rete e purtroppo non ci è riuscito. Se avessimo avuto Nakagami con la Honda ufficiale e Alex con la maturità di fine stagione avremmo potuto vincere qualche GP”.

Riusciremo a vedere Marc Marquez nella prossima stagione MotoGP e, dopo una così lunga assenza, sarà subito competitivo?

“Marc ha sempre avuto il dono di riuscire a stupire tutti. Gli auguro di poter essere presente già nella prima gara in Qatar. Non so se a livello ortopedico la sua situazione sarà consolidata al punto di potergli garantire di guidare la moto. Ma sicuramente nel 2021 lo vedremo. Per quanto riguarda la sua competitività saprà lottare per il podio al suo rientro e a qualche mese di distanza potrà vincere qualche gara, perché quello è il suo DNA, il suo istinto, il suo talento”.

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