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MotoGP, parla Ezpeleta: "Nessun danno dal ritiro di Valentino Rossi"

L'ammnistratore delegato di Dorna assicura che neanche un centesimo è stato perso a causa del ritiro del Dottore, nonostante le previsioni nefaste della vigilia

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“Ho 76 anni e questo è il segreto della mia vita: cambiare. Guai a restare fermi. Se non ti adegui, non migliori. Non sopravvivi”.

È questo il motto di Carmelo Ezpeleta, ceo di Dorna. Ed è questa la filosofia che ha applicato alla MotoGP per ridarle nuova vita. Una realtà in profonda crisi, da una parte (a detta di molti) per l’addio alle gare di Valentino Rossi e dall’altra per la pandemia Covid.

La crisi degli sponsor in MotoGP

Oggi la situazione in MotoGP è davvero preoccupante. Sempre meno spettatori e sempre più difficoltà a trovare sponsor, anzi a trattenerli. Le aziende, infatti, abbandonano questo mondo. Basti pensare alla Petronas, che ha lasciato senza sponsor principale il team diretto da Razlan Razali. Oppure alla Suzuki che non trova più interessanti le competizioni. Il tutto mentre la Formula 1 è in netta crescita.

Colpa di Valentino Rossi?

In un’intervista a Carmelo Ezpeleta per Repubblica, Massimo Calandri parla di presunte perdite di 130 milioni in MotoGP determinate dal ritiro di Valentino Rossi e dal Covid. “Con la pandemia siamo passati da 100 a 0 e lo scorso anno abbiamo sofferto come tutti. Ecco perché si cambia – ha evidenziato Ezpeleta –. Quanto a Valentino, mi manca solo come amico. La sua partenza non ci ha fatto perdere un centesimo”. Insomma, i mali della MotoGP non sono colpa del Dottore. Quello che forse manca è la professionalità dimostrata in tanti anni da Valentino Rossi. “Mi ricordo il casino che aveva fatto quando siamo passati dalla 500 alla MotoGP, anche se la nostra relazione era fantastica. All’inizio, anche lui si lamentava. Ma alla fine mi ha sempre dato ragione”.

La gara sprint: una soluzione per il rilancio

Per provare a risolvere la crisi della MotoGP, Dorna e FIM hanno introdotto la gara Sprint al sabato. Decisione che non è stata ben vista dai piloti, come riporta Ezpeleta:

“Un problema di comunicazione. Pensavo che i team, a conoscenza del progetto, ne avessero già parlato ai piloti. Forse avrei dovuto spiegarglielo io, prima dell’annuncio ufficiale. Sono professionisti. E si devono adeguare, cambiare mentalità: capire, ad esempio che la corsa del sabato non va affrontata come un normale Gp, ma ricordando che il giorno dopo ci sarà una gara ufficiale. Bisogna sapersi riadattare, è successo anche in Superbike”.

Ed è qui che il pensiero torna all’indimenticato 46:

“Una cosa è certa: il Valentino di qualche anno fa avrebbe dato spettacolo con queste nuove regole”, afferma il ceo di Dorna.

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