Questa sarà la stagione più lunga della storia per la MotoGP, con l’aggiunta dei Gran Premi di Indonesia e della Finlandia, che hanno ospitato la classe regina per la prima volta nel 1997 e nel 1981 rispettivamente. Anche se viaggiare per il mondo ora è più sicuro rispetto a qualche mese fa, la situazione all’interno del Motomondiale risulta avere ancora qualche problema.
Nel corso dei test a Mandalika molti componenti del Paddock erano stati contagiati costringendoli a rimanere in quarantena nel paese. Lo stesso Jack Miller erano stato contagiato a gennaio e questa aveva costretto Ducati a rimandare la presentazione della moto.
Il pilota australiano ha parlato della paura dei piloti di fronte al Covid e ai lunghissimi viaggi che la nuova stagione comporterà:
“In questo momento, nel mondo, la vita non è facile per nessuno. All’ultimo giorno di test, ho finito la simulazione di gara, mi sono tolto la tuta e portata in azienda perché il mio assistente è risultato positivo. È un incubo, siamo stati negli stessi posti, in hotel, in pista. Non abbiamo infranto il protocollo, non abbiamo fatto nulla che non avremmo dovuto, soprattutto lui. È una persona abbastanza tranquilla, non è venuto in spiaggia né ha fatto molte cose. È proprio che il mondo va così ora. Come sapete, io mi sono contagiato nella mia fattoria, non sono andato da nessuna parte, non faccio nulla, ma comunque l’ho preso. Quindi credo che sarà un problema anche quest’anno. Come pilota, è una cosa che spaventa, perché bisognerebbe saltare una gara e non sarebbe bello. Ci rende nervosi, ma è così. È bello avere un campionato che si muove e noi dobbiamo provare a stare il più sicuri possibile, ora più che mai”.