In un’intervista a La Stampa, Valentino Rossi ha fatto una riflessione amara sulla MotoGp degli ultimi anni: “La mia è stata una delle ultime generazioni che si ritrovava al bar, andava in giro con i motorini truccati, faceva le macchinate per andare al cinema, c’erano le compagnie. Dopo cena, uscivi di casa e andavi al punto di ritrovo, senza chiamare nessuno. È una grande perdita, è cambiato tutto e mi ritengo fortunato”.
Questo il parere di Rossi dell’attuale MotoGp: “Adesso qualsiasi cosa dici rimbalza su 300 siti e ti porti dietro le conseguenze per almeno due settimane. Fai un’intervista di mezz’ora e poi si cerca il titolone per fare click, questo dà fastidio. Cosa succede? C’è un finto politically correct tra gli sportivi, sono tutti amici, si abbracciano. È bello? A me piaceva di più prima, quando si diceva quello che si pensava”.
Rossi conclude: “È umano che ti stia sulle scatole chi fa la tua stessa cosa come o meglio dite, non importa se sei un dottore, un pizzaiolo, un pilota. Dovere nasconderlo sempre fa diventare tutto più finto”.