Se è vero che una squadra vincente si costruisce partendo dall’ossatura portiere-regista-centravanti, in casa Roma i nodi da sciogliere sono ancora tanti.
Per il momento l’unica certezza, peraltro ancora da ufficializzare, è l’arrivo tra i pali di Rui Patricio, destinato a prendere il posto di Pau Lopez e, nei piani di José Mourinho, a portare un po’ di stabilità in un ruolo nel quale, tra lo spagnolo, Robin Olsen e Antonio Mirante, nelle ultime stagioni è mancata continuità di rendimento.
Per quanto riguarda il centrocampo si dovrebbe ripartire da Jordan Veretout e Lorenzo Pellegrini, ma è noto che al tecnico portoghese non dispiacerebbe un altro innesto di qualità .
Quanto al centravanti, invece, tutto dipenderà dal futuro di Edin Dzeko.
Nelle prossime ore Mourinho avvierà colloqui individuali con i giocatori per capire le rispettive motivazioni a restare e uno dei primi ad essere interpellati dovrebbe essere proprio il bosniaco.
Reduce da una stagione deludente a livello realizzativo e non solo, con la revoca della fascia da capitano in favore di Pellegrini dopo lo screzio avuto a metà stagione con Paulo Fonseca, Dzeko è tentato di restare e di rispettare il contratto in scadenza nel 2022, ma vorrà prima conoscere le intenzioni di Mourinho e capire l’eventuale propria centralità nella Roma del futuro.