Giovedì sera la Roma di José Mourinho giocherà la prima partita ufficiale, nei playoff di Conference League contro il Trabzonspor, un avversario già molto complicato. Anche l’estate dei giallorossi, comunque, non è stata di certo contro avversarie banali.
Tra club da Champions come Porto e Siviglia e altre avversarie importanti come il Betis, Mou ha potuto testare i suoi giocatori, anche emotivamente. E nell’intervista rilasciata ai canali ufficiali giallorossi ha sottolineato proprio l’aspetto emozionale emerso nelle uscite non ufficiali. “Abbiamo giocato delle amichevoli? Non per noi. Mi è piaciuta tanto quella rissa contro il Porto per il nostro controllo emozionale. Contro il Betis il primo responsabile per come è finita è l’arbitro, poi io. Non posso essere io a provocare quei cartellini rossi, la squadra ha seguito la mia reazione”.
Spazio anche per parlare del mercato e della situazione legata a Edin Dzeko, che ha lasciato la Roma per accasarsi all’Inter in maniera abbastanza repentina. “La situazione Dzeko negli ultimi due giorni è stata strana. Si capiva che sarebbe andato via, si respiravano dei dubbi. Sentivo i giocatori preoccupati. Il direttore e la proprietà sono stati bravissimi. Abbiamo iniziato il precampionato pensando di avere Dzeko, poi ciò che è successo è stata una sorpresa. In un mercato difficilissimo e in una situazione economica complicata, avere questo rispetto per le emozioni dei tifosi. Anche se mi manca qualcosa rispetto alle analisi iniziali della squadra”.
Il sostituto è Tammy Abraham, ultimo tassello di un attacco composto anche da un altro nuovo arrivato come Schomurodov e da Borja Mayoral, confermato rispetto alla scorsa stagione. “Conosco Abraham da quando era un ragazzino al Chelsea. So com’è, sia come persona che come mentalità. È sempre difficile per un inglese lasciare la Premier League e questo mi dice tanto. Con lui, Eldor e Borja abbiamo un gruppo di attaccanti che mi lascia felice”.