Il tennis, come qualsiasi altro sport individuale, è ricco di insidie: tanto a livello fisico quanto di tenuta mentale. Infatti, oltre ad essere un campione con i fondamentali, un tennista deve essere molto di più, deve avere una forza mentale fuori dalla norma. Se consideriamo solo questo aspetto, non abbiamo dubbi nel considerare Nadal uno dei due, tre giocatori più forti di sempre.
Equilibrio, concentrazione, calma sono sono alcuni degli ingredienti che vanno sapientemente mixati a grinta, cattiveria agonistica e adrenalina. Il tennista però è solo sul campo: può contare soltanto su se stesso. La sua racchetta, il suo fisico e la sua testa.
La risposta emotiva è un punto fondamentale dello sport professionistico. Per il tennis lo è ancora di più, basta un passaggio a vuoto per ritrovarsi una partita (o un torneo) compressa. L’abbiamo visto perdere partite, vivere una giornata storta, ma non abbiamo mai visto perdere completamente la testa a Rafa. Molti credono che il motivo sia dovuto all’utilizzo di un mental coach o di uno psicologo da parte dello spagnolo, ma il suo allenatore ha negato il tutto.
Carlos Moya è intervenuto sulla questione e ha voluto dire la sua:
“Nadal non ha mai avuto bisogno di uno psicologo, non so se prima di lavorare con me ha usato loro consulenze. Quello che posso dirti è che non ne ha mai sentito la necessità. Ti posso dire per certo che quello che fa in momenti di stress mentale non l’ha imparato da nessuno. Non l’ha né letto sui libri di psicologia né gliel’ha insegnato qualche psicologo”.