In casa Napoli, più che al campo, le attenzioni in questa coda di 2019 sono sulla causa in essere tra società e giocatori, dopo che il famoso ammutinamento del gruppo, che il 4 novembre ha interrotto spontaneamente il ritiro imposto da De Laurentiis dopo la partita contro la Roma, ha spinto il presidente a punire tutti i giocatori con dello stipendio.
La questione non è affatto archiviata, così se sul campo la seconda partita della gestione Gattuso, sul campo del Sassuolo, dopo il pessimo debutto contro il Parma, segnerà l’inizio delle vacanze, è fin troppo facile immaginare che anche durante la pausa si parlerà di avvocati e tribunali.
A simboleggiare la complessità della situazione ecco la clamorosa decisione dei giocatori di ricusare il giuslavorista Bruno Piacci, ovvero l’arbitro designato dal Napoli. La ratio della richiesta ha come fondamento le linee guida per l’arbitrato internazionale. Il regolamento prevede infatti che un arbitro non possa avere più di tre incarichi nel corso di due anni, è Piacci era già stato nominato per 25 volte, compreso il caso Higuain, quando l’argentino fu condannato a pagare le spese processuali per una vertenza con De Laurentiis.
Decisamente troppe secondo il parere dei giocatori del Napoli e di chi li rappresenta. Il “sospetto” è quello di una vicinanza eccessiva tra la società di De Laurentiis e Piacci che, essendo a conoscenza degli arbitrati precedenti, perderebbe quello status di “terzietà” indispensabile per il ruolo ricoperto. Insomma, il muro contro muro è totale e i tempi per una soluzione del caso si dilatano sempre più.
Il deus ex machina di questa decisione sembra essere l’avvocato Vittorio Rigo, ovvero il legale che segue tutti gli affari dei giocatori della scuderia di Mino Raiola. Nel caso del Napoli, Insigne, Manolas e Lozano, ai quali vanno aggiunti Milik e Zielinski, che hanno deciso di affidarsi al legale veneto.
La scelta di ricusare Bruno Piacci, con la nomina del Presidente del Collegio Arbitrale e con la conseguente emissione del lodo per chiudere la questione, costringerà il Tribunale a nominare un altro collegio con inevitabile allungamento dei tempi.
La notizia è quindi che il fronte dei giocatori del Napoli si spezza. I legali degli altri giocatori, infatti, hanno scelto di seguire una strada diversa. I due arbitri nominati dagli altri legali (Macrì e De Luca Tamajo), ognuno per gli arbitrati di competenza, stanno già studiando con Piacci la nomina del Presidente del Collegio per iniziare l’iter che porterà al lodo che chiuderà l’arbitrato.
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