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Sinner, la difesa di Nadal sul caso doping alla vigilia del Roland Garros: “Credo che per lui sia stato un calvario”

L’ex campione maiorchino, alla vigilia dello slam che ha dominato in carriera, torna a schierarsi dalla parte del numero 1 del mondo: “Sempre creduto alla sua innocenza”

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Mancano pochi giorni al Roland Garros e già cresce l’attesa per il secondo slam dell’anno. Tanti i temi alla vigilia del torneo più importante che si gioca sulla terra rossa: la difesa del titolo di Alcaraz, la voglia di riscatto di Zverev ma in chiave italiana soprattutto le possibilità di successo di Jannik Sinner. E chi meglio del dominatore di Parigi, Rafa Nadal per presentare il grande evento.

La difesa di Sinner

Il ritorno in campo a Roma è stata una rassicurazione per i tifosi di Jannik Sinner. Certo il finale e la finale potevano avere un esito diverso per esultare in maniera piena, ma dopo 3 mesi di assenza l’altoatesino ha di fatto ripreso da dove aveva lasciato. La squalifica per il caso doping non sembra aver messo troppa ruggine nel suo gioco e ora arriva al Roland Garros con tante aspettative.

Ma ovviamente al centro del discorso resta la vicenda clostebol che lo ha visto protagonista e ancora una volta arriva la difesa accorata di Rafa Nadal nel corso di un’intervista con L’Equipe: “Sono totalmente convinto che Jannik non abbia mai voluto imbrogliare o fare qualcosa di illegale. C’è sempre un sacco di rumore intorno a queste vicende e quando succede è un male per tutti. Credo che l’ultimo anno per lui sia stato un calvario e per il tennis una cosa negativa”.

L’innocenza di Jannik

Non è la prima volta che Nadal si schiera apertamente dalla parte di Sinner riguardo la vicenda clostebol che ha messo a rischio la carriera del numero 1 al mondo. Sul caso tanti tennisti ed ex hanno espresso la loro opinione, a volte in maniera molto forte e spesso disinformata. Nadal invece anche in questa occasione si è confermato il grandissimo campione, anche fuori dal campo, che è sempre stato: “Mi fido di Jannik e allo stesso modo mi fido della giustizia. Non mi piace dare la mia opinione su cose che non conosco. Quando dei tribunali prendono una decisione è perché hanno tutte le informazioni necessarie che invece noi non abbiamo. E se le decisioni sono state prese a favore di Jannik, sostenendo che non sia colpevole, è perché una corte ha dovuto analizzare i fatti avendo a disposizione tutte le prove”.

Il tributo a Nadal

Lo scorso anno l’ultima partita sul centrale di Parigi, quest’anno il Roland Garros celebra il suo dominatore. Lo spagnolo ha conquistato 14 volte lo slam francese, mai nessuno come lui nella storia. E domenica al termine della sessione diurna sul Philippe-Chatrier ci sarà un tributo per il tennista di Manacor. “Non sono mai stato uno che ama i tributi – ha rivelato lo stesso Nadal – ma se andava fatto qualcosa è giusto che sia al Roland Garros, il torneo più importante della mia vita”.

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