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Naomi Osaka fa autocritica: “Non sono una professionista sulla terra"

"Non sono in grado di scivolare ad ogni colpo per colpire bene la palla. Nel mio caso, invece di avvantaggiarmi, mi porta da una situazione offensiva ad una difensiva."

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Naomi Osaka fa autocritica: “Non sono una professionista sulla terra" Fonte: Clive Brunskill/Getty Images

“Penso che per me i campi in terra, sottolineo il per me perché è una cosa assolutamente personale, siano ingiocabili. Non sono sicura di riuscire a capire come riescano a giocare le altre, ma ho capito che non riesco ad essere competitiva. Non sono in grado di scivolare ad ogni colpo per colpire bene la palla. Nel mio caso, invece di avvantaggiarmi, mi porta da una situazione offensiva ad una difensiva.”

“Beh, per quanto possa contare il mio giudizio, non mi sento una professionista sulla terra. L’unica cosa che ho capito in anni di carriera è che bisogna colpire la palla più forte possibile ogni volta che se ne ha occasione. Poi basta.

Forse un giorno, quando mi sentirò più sicura, potrei rischiare e pensare di giocare in una maniera più difensivista. In questo momento, però, non ne sono in grado e devo attaccare sempre, in ogni occasione mi sarà possibile.

Quando ho giocato nel primo set contro Karolina, mi sentivo come se mi stessi muovendo da una parte all’altra del campo. Specialmente con alcune palle che mi sarei sentita di attaccare di più e di poter tirare più forte di come abbia fatto in partita”.

Con queste parole Naomi Osaka ha voluto commentare la cocente eliminazione al Mutua Open di Madrid. La campionessa degli ultimi due slam ha parlato senza peli sulla lingua ammettendo le sue difficoltà a giocare sul mattone tritato, dove non si sente in grado di imporre il suo gioco, trovandosi quasi sempre in difficoltà.

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