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Napoli: Che fine ha fatto Naldi, il presidente che fallì prima dell’arrivo di Adl

L’imprenditore alberghiero fu il proprietario della società azzurra nei due anni più difficili della storia del club

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Uno “sfizio” che gli è costato una barca di soldi, tensioni fortissime con la famiglia e l’onta di un fallimento. Non poteva immaginare Toto Naldi cosa sarebbe stato per lui rilevare le quote di maggioranza di un Napoli che stava andando alla deriva già da qualche anno. Terzo di quattro figli di una illustre famiglia cittadina di costruttori, Naldi negli anni ottanta affianca i genitori nella gestione delle attività alberghiere di famiglia. Un giro di affari enorme in diverse città ma che diventa il suo secondo pensiero a partire dal 2001.

Naldi entra come socio di minoranza nel 2001

Entra in punta di piedi Naldi nel Napoli. Nel dicembre 2001, Naldi rileva il 10% quote della Società Sportiva Calcio Napoli, di cui sono comproprietari Giorgio Corbelli e Corrado Ferlaino. Due mesi più tardi, nel febbraio 2002, rileva le quote del club calcistico partenopeo possedute da Ferlaino, e a maggio, l’intero capitale azionario, divenendone così il presidente e coronando il suo sogno di tifoso da bambino.

Nel 2002 Naldi diventa unico proprietario del Napoli

«Oggi si è avverato il mio sogno: un tifoso è diventato presidente del Napoli». La terrazza dell’ Hotel Mediterraneo, di sua proprietà, è gremita di giornalisti quando Salvatore Naldi pronuncia questa frase a lui tanto cara. I termini dell’ accordo l’ impegnano, però, per cifre da capogiro. Deve 31 milioni di euro a Corbelli, un debito che gli peserà fino in fondo. Sono soldi che l’ ex socio avrebbe dovuto restituire a Mediocredito e che Naldi rileva insieme alla proprietà del Napoli. Inoltre, si fa garante di una fidejussione di 21 milioni da versare a Corrado Ferlaino per completare il pagamento, delle quote all’ ingegnere ed, infine, si impegna a pagare le restanti due rate del 50 per cento prelevato da Corbelli. Insomma, gli esborsi superano i 50 milioni di euro.

Cinque allenatori in due anni, poi il fallimento del Napoli

Voleva riproporre il ciuccio nel logo del club, sognava grandi giocatori e grandi risultati ma presto Naldi deve fare i conti con una realtà tragica. Scelte sbagliate gli comportano l’ ingaggio di ben cinque allenatori (Colomba, Scoglio, ancora Colomba, Agostinelli e Simoni) che non riescono ad evitare il fallimento tecnico. Il Napoli sotto la presidenza di Naldi conduce due mediocri campionati in Serie B nelle stagioni 2002-03 e 2003-04. Nel giugno 2004, a seguito della mancata ricapitalizzazione e del mancato ingresso di nuovi soci nella società azzurra, che ha un monte debiti di 70 milioni di euro, rassegna le proprie dimissioni da presidente. A questa situazione di crisi fa seguito il fallimento dello storico club fondato nel 1926 e la perdita del titolo sportivo.

Naldi spara a zero sul mondo del calcio

Inizia un incubo per il club azzurro che viene rilevato da De Laurentiis in tribunale e deve ripartire dalla serie C. Naldi non ha però dimenticato niente e di recente ha raccontato a Radio Club 91: “Il calcio e il Napoli? Il sistema non è regolare, è delinquenziale! Quando ho lasciato ho fatto un regalo a Corbelli, Ferlaino e De Laurentiis: sono troppo onesto e trasparente per vivere in quel mondo”.

“Ho dato tutto e tanto al Napoli ma nessuno se n’è accorto. I tifosi veri e appassionati sono pochi, gli altri sanno solo additare e quando sono caduto nessuno mi è stato vicino. Il sistema calcio mi ha costretto a lasciare. Oggi mi fa piacere che ci siano dei risultati per la squadra ma parlo da tifoso perché i vertici non meritano niente. A Napoli è difficile gestire una squadra di calcio, non si sa distinguere chi lavora con onestà. Meglio dedicarsi a turismo e alberghi, almeno siamo in un ambito pulito”.

Naldi rieletto ora presidente Federalberghi Napoli

Tornato alla sua prima attività Naldi ora è un’altra persona. Qualche mese fa l’assemblea di Federalberghi Napoli lo ha eletto nuovo presidente degli albergatori partenopei, carica già ricoperta dal 2009 al 2016. Succede ad Antonio Izzo, che ha guidato l’associazione per due mandati, dal 2016 al 2022. Salvatore Naldi ricoprirà la carica per i prossimi tre anni, in un momento di grande rilancio del turismo a Napoli dopo la crisi determinata dalla pandemia.

“Il nostro sarà un lavoro di squadra – ha detto Naldi – con un grande obiettivo comune: sostenere e rilanciare il settore. Per valorizzare e promuovere il nostro territorio a livello globale intendiamo incrementare e consolidare collaborazioni con le più prestigiose realtà culturali cittadine, con le università, con le quali sono già operativi numerosi progetti, e soprattutto con le istituzioni con le quali organizzeremo tavoli di confronto programmatici, per migliorare sempre più i servizi e così rendere Napoli una città turistica moderna ed efficiente”.

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