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Napoli, De Laurentiis: "Il calcio è morto". E attacca Superlega e Uefa

Il presidente azzurro: "Giochiamo troppo, i giocatori sono logori e in caso di infortuni gravi diventano minusvalenze".

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Napoli, De Laurentiis: "Il calcio è morto". E attacca Superlega e Uefa Fonte: Getty Images

Per Aurelio De Laurentiis il sistema calcio è morto e il presidente del Napoli lo dice senza peli sulla lingua, come sempre: “Giochiamo troppo, i giocatori sono logori e in caso di infortuni gravi diventano minusvalenze. Il sistema calcio così com’è non funziona ed è morto, perché il mercato è sempre più esigente e non risponde ai fattori della produzione”.

Spalletti ha fatto il punto sulla Serie A: “Nel 1986 c’erano 16 squadre nel massimo campionato, oggi siamo a 20 e di certe partite se andiamo a vedere i numeri, non interessa a nessuno. Ogni società – ha ribadito il presidente del Napoli a Radio24 – dovrebbe essere responsabile della vendita di biglietti virtuali, usando tutte le piattaforme esistenti e riconoscendo una percentuale del tagliando”.

De Laurentiis ne ha per tutti: “Superlega? Assolutamente no, ad Agnelli dissi giammai. Lui voleva farla per una élite, ma oggi è sbagliato fare le competizioni europee e che la Uefa incassi 800 milioni di euro che non si sa che fine facciano. Il tifoso virtuale vuole vedere partite interessanti”.

Sull’allontanamento dei giovani dal calcio, Spalletti ha le idee chiare: “Siamo sempre schiavi del vecchio perché più facile da cavalcare, chi non fa l’imprenditore parla del passato e non del futuro. In Italia non facciamo tesoro delle esperienze del mondo. Se NBA e NFL fanno 10 miliardi all’anno, ci sarà un motivo. In Europa invece non ci riusciamo perché siamo legati alle vecchie competizioni… ma chi vuole farla la Conference League? Stesso discorso per l’Europa League…”.

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