Con la testa ai quarti di Europa League contro l’Arsenal, il Napoli perde altro terreno dalla Juventus, scivolando a 20 punti di distacco dai bianconeri: 84-64, che vuol dire che alla squadra di Allegri basterà conquistare un punto nella prossima partita in casa della Spal, in calendario, per festeggiare l’ottavo scudetto consecutivo suggellando così quella che è stata una corsa solitaria fin dalla prima giornata.
Al San Paolo il Genoa esce indenne salendo a 34 punti, +7 sulla zona retrocessione, e l’1-1 finale inquadra il momento poco felice della squadra di Ancelotti, che ha vinto solo una delle ultime quattro partite di campionato e che non è stata capace di sfruttare un’ora di superiorità numerica originata dall’espulsione di Stefano Sturaro. L’ex centrocampista della Juventus, a segno proprio nell’unica gara persa finora dalla squadra di Allegri in campionato, era stato prima ammonito al 26’ per un brutto fallo su Allan a centrocampo, ma poi l’arbitro Pasqua è ricorso al var, cambiando la propria decisione.
Sembrava il prodromo di una serata in discesa per il Napoli, che al 34’ aveva pure trovato il vantaggio con Mertens, preciso nel piazzare il destro dal limite dell’area. Il Genoa però, che aveva già graziato il Napoli con il grande ex Pandev in un paio di circostanze, non si è arreso, trovando il pareggio al 44’ con un gran tiro al volo di Lazovic, al termine di una bella azione sull’asse Kouamé-Pandev.
Nella ripresa la squadra di Prandelli si è messa sulla difensiva, ma al Napoli, in cui è rientrato Insigne, ha fatto difetto la lucidità . L’assedio degli azzurri è stato sterile fino alla fine, con tanti errori di misura di Zielinski e Milik per poi sbattere nelle rare conclusioni pericolose sulla serata di grazia del portiere rossoblù Radu, decisivo su Mertens.
A fine partita fa festa solo il Genoa. E, da casa, la Juventus…
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