Il calcio ai tempi del Corona-virus. Quello che sta vivendo il calcio italiano nelle ultime settimane è davvero qualcosa di unico nella storia, l’arrivo in Italia del Covid-19 ha letteralmente mandato all’aria il calendario di serie A. Le partite che si sarebbero dovute disputare a porte chiuse in questa giornata sono state rinviate a maggio, scatenando un putiferio.
Lo striscione
Ma nella serata del San Paolo, in una delle poche gare giocate in questa giornata (con il Napoli che ha battuto 2-1 il Torino), a far notizia è stato lo striscione esposto dai tifosi partenopei in Curva B: “Nelle tragedie non c’è rivalità, uniti contro il Covid-19”. Un messaggio distensivo dopo le parole al veleno che sono corse nelle ultime 24 ore soprattutto a mezzo social.
Il tweet
E a riprendere la notizia è stato anche Enrico Varriale, il giornalista Rai, ha espresso il suo apprezzamento per il gesto dei tifosi partenopei via Twitter: “Dalla Curva del San Paolo un bel segnale che deve far riflettere tutto il calcio italiano in un momento in cui di decisioni lucide se ne stanno vedendo veramente poche”. Un plauso alla curva napoletana, e allo stesso tempo uno schiaffetto ai dirigenti del calcio italiano che hanno gestito l’emergenza sanitaria con molta approssimazione.
Le reazioni
Ma come sempre avviene sui social, il tweet di Varriale ha suscitato reazioni diverse. Invece di unirsi nel plauso ai tifosi del Napoli per uno striscione apprezzabile sono cominciate immediatamente le scaramucce: “Cuore, solarità. Gesti che mettono i brividi, apprezzabile. Ma non cancellano comunque le minacce che si ricevono per le vie di Napoli o allo stadio se si va da avversari”, scrive un tifoso juventino. “Ufficiale anche lo scudetto dei segnali che va ad arricchire la già nutritissima sala dei trofei del Napoli”.
Ma ovviamente c’è anche l’orgoglio dei tifosi partenopei: “Noi napoletani non offendiamo. Siamo orgogliosi di questo striscione e di quello che significa” scrive Ugo a cui fa eco Mattia: “Diamo sempre lezioni di civiltà in tutti gli stadi italiani”.