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Nations League senza tv (tranne l'Italia): al buio il torneo creato dall'UEFA per far soldi vendendo i diritti

Doveva essere la nuova miniera d'oro di Ceferin, l'ultima frontiera del grande calcio in tv con supersfide assicurate tra Nazionali di pari livello: non le ha comprate nessuno.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Il paradosso è che era nata con l’obiettivo dichiarato di far soldi con la vendita dei diritti tv. Una specie di Superlega delle Nazionali, con le grandi nella Division A, le squadre medio-alte nella B, le medio-basse nella C e le piccole confinate in D, a scornarsi tra loro. Solo supersfide, solo grandi partite, solo match ufficiali e con qualcosa in palio, altro che amichevoli. La verità è che la Nations League non è mai decollata. L’ultima creatura di Ceferin, quella che ha intasato ulteriormente i già saturi calendari internazionali, è sempre rimasta un oggetto misterioso. E oggi a tutti gli effetti rischia di diventare una competizione fantasma, almeno in Italia: fatti salvi gli Azzurri, infatti, non si vedrà da nessuna parte.

Nations League, solo gli Azzurri in diretta tv

La “miniera d’oro” dell’UEFA, infatti, non frutta quasi nulla ai ragionieri di Nyon. L’Italia è nella lista, piuttosto nutrita, dei paesi in cui i diritti di trasmissione delle partite non sono stati assegnati. Soltanto la Nazionale di Spalletti avrà la sua copertura, con le dirette Rai affidate al tandem composto da Alberto Rimedio e Lele Adani, il primo confermatissimo al racconto degli Azzurri, il secondo “promosso” dopo gli ultimi Europei. L’Italia e basta: tutte le altre partite non andranno da nessuna parte, almeno in diretta. Nessuno le ha volute. Non interessano, non fanno ascolti. Sono grandi sfide di una competizione senza storia, senza fascino, che una volta vinta non si capisce bene quale titolo valga.

Il grande bluff del nuovo torneo dell’UEFA

E dire che le prime edizioni della Nations League erano state ambitissime a livello televisivo. Le prime due sono andate su Mediaset, l’ultima su Sky. Tutti erano caduti nel bluff delle patinate brochure dell’UEFA: grandi partite, un format accattivante, il sistema di promozioni e retrocessioni a garantire la possibilità di premiare il merito sportivo. Addirittura per far posto alla Nations League, nell’anno della ripresa post Covid (2022) erano stati tagliati i playoff di qualificazione mondiale: solo partite secche, niente andata e ritorno. Non c’era tempo, bisognava giocare la Nations League, altrimenti l’UEFA ci avrebbe rimesso con le tv.

Ceferin, che smacco: partite gratis sull’app

Quest’anno invece, malinconicamente, chi vorrà vedere le partite di Nations League potrà farlo attraverso l’app dell’UEFA. Collegandosi sul sito e guardando in streaming i match desiderati, come gli Europei Under 16 o qualche altra competizione giovanile o secondaria. Il torneo nato per spillare soldi alle tv, ampliato per giunta nella durata e negli impegni (dalle quattro-sei partite a Nazionale della prima edizione siamo arrivati alle otto-dieci del format attuale), che finisce con l’essere distribuito gratis sulla tv dell’UEFA stessa. L’ultimo, clamoroso, indiscutibile flop di Ceferin e di chi pensa che esista un unico modo per aumentare i ricavi nel calcio: aumentando le partite.

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