Un lungo applauso per non dimenticare Giulia Cecchettin e tutte le vittime di femminicidio. E’ l’iniziativa promossa dalla Figc per che si terrà su tutti i campi di calcio prima delle partite del fine settimana, dalla Serie A ai campionati giovanili. Perchè di fronte alla violenza di genere non si può rimanere in silenzio.
- No al femminicidio, Gravina e l'iniziativa Figc
- Spalletti e Soncin al fianco dell'1522
- Il calcio femminile e la campagna #maipiù
- Anche gli arbitri si schierano
- Romagnoli: non si può continuare così
No al femminicidio, Gravina e l’iniziativa Figc
Una condivisione rumorosa che vuole contribuire a rendere ancora più forte e chiaro il grido di denuncia verso questi orribili crimini. In questi giorni il mondo del calcio si è schierato compatto contro il fenomeno che non sembra avere fine in Italia: campagne di comunicazione, iniziative istituzionali, anche grazie al coinvolgimento di testimonial, per sostenere chi è vittima di questi reati e promuovere percorsi educativi basati sul rispetto e sulla parità di genere. ”Uniamo la nostra voce al grido di tante donne vittime di violenza – le parole del presidente federale Gabriele Gravina – la Figc e l’intero mondo del calcio vogliono fare la propria parte per contribuire all’eliminazione di questi orribili crimini e per costruire un vera cultura del rispetto, soprattutto educando i giovani”.
Spalletti e Soncin al fianco dell’1522
”1-5-2-2. Ci sono tattiche che scrivono la storia. Altre che la cambiano”. Questo il claim della campagna promossa dalla Federazione in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, e che ha visto protagonisti le calciatrici e i calciatori della Nazionale e i due commissari tecnici Luciano Spalletti e Andrea Soncin a sostegno dell’1522, il numero attivato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministro-Dipartimento per le Pari Opportunità, con l’obiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Oggi e domani, inoltre, l’esterno dell’auditorium di Coverciano sarà inoltre illuminato di rosso.
Il calcio femminile e la campagna #maipiù
Ma non soltanto questo: la Divisione Serie A Femminile e la Divisione Serie B Femminile utilizzeranno questa ricorrenza per dare ancora più forza alla campagna #MAIPIÙ, già attiva da inizio stagione su tutti i campi, e contestualmente promuoverà la campagna di comunicazione della Figc a sostegno dell‘1522. Prima delle gare di Serie A e Serie B Femminile, e prima del minuto in ricordo di tutte le vittime di femminicidio previsto su tutti i campi d’Italia, le due squadre, gli allenatori e gli arbitri poseranno per una foto di gruppo dietro il cartello #MAIPIÙ esposto al momento dell’allineamento prima di ogni partita. Ad allenatori e arbitri, inoltre, sarà applicato un adesivo raffigurante il numero 1522 e l’hashtag #MAIPIÙ.
Anche gli arbitri si schierano
Inoltre, i direttori di gara scenderanno in campo, dalla Serie A fino ai campionati del settore giovanile, con un segno rosso sulla guancia simbolo della campagna. L’annuncio, con l’allargamento dell’iniziativa anche nelle partite provinciali e regionali, è stato dato dal presidente dell’AIA Carlo Pacifici. ”Quello della violenza sulle donne è un tema purtroppo sempre attuale – ha detto -. Un fenomeno grave che deve vedere tutti uniti in difesa delle donne e contro ogni forma di sopruso verso l’universo femminile. Gli arbitri, che da sempre sono impegnati su queste tematiche, scenderanno quindi in campo con un segno sul viso per dare un cartellino rosso alla violenza”.
Romagnoli: non si può continuare così
“Ho chiesto ai due ragazzi presenti oggi che giocano in Serie A, Romagnoli e Cristante, di portare questa esperienza nei loro luoghi di sport. Abbiamo bisogno di ognuno di voi”. Lo dice Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “Bisogna dire basta alla violenza sulle donne, non si può continuare così. Sono fatti che accadono troppo spesso, non è giusto. Dobbiamo dare un segnale – ha ribadito Alessio Romagnoli, difensore della Lazio – noi cerchiamo di dare esempi positivi, si guarda a noi sportivi con un occhio di riguardo” ma “possiamo sempre fare di più”.
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