Non c’è niente che possa arginare la favolosa spedizione italiana ai mondiali paralimpici di nuoto di Manchester: nella quarta giornata sono arrivate altre 7 medaglie, portando il totale a 29, a sole 8 di distanza dalle 37 conquistate due anni fa nella rassegna iridata di Madeira. Il che significa che il sorpasso è più che mai a portata di mano: una crescita lampante che testimonia la grande capacità della federazione italiana, guidata dal presidente Roberto Valori, di progredire e migliorare passo dopo passo in vista anche dell’appuntamento a cinque cerchi del prossimo anno a Parigi.
- Italia, seconda medaglia d'oro per Barlaam
- Nuoto paralimpico: arrivano anche 4 argenti
- Mondiali, Boni e Bicelli sono di bronzo
Italia, seconda medaglia d’oro per Barlaam
E la parte del leone nel quarto giorno di gare, al solito, l’ha fatta Simone Barlaam, che s’è portato a casa la seconda medaglia d’oro della sua sontuosa spedizione in terra britannica: nei 100 stile libero S9 il fuoriclasse lombardo ha letteralmente dominato la gara, tanto da infliggere distacchi rilevanti agli avversari (il francese Didier, secondo, ha pagato quasi 3 secondi all’arrivo), confermandosi il vero riferimento mondiale della specialità. Con 52”28 Barlaam è andato vicinissimo ad abbattere anche il record del mondo, che resta saldamente nelle sue mani. “Prima o poi riuscirò a scendere sotto i 52 secondi, e spero che ciò possa avvenire il più presto possibile”, esclama contento e soddisfatto a fine giornata. Barlaam aveva già conquistato l’oro nei 100 farfalla S9, ma il suo mondiale non è ancora finito e promette di regalare altre sorprese.
Nuoto paralimpico: arrivano anche 4 argenti
Il day 4 ha regalato all’Italia ben 4 medaglie d’argento, tutte con un sapore diverso l’una dall’altra. Antonio Fantin poco ha potuto nei 400 stile libero S6 contro il brasiliano Talisson Glock, nonostante il 4’56”30 finale sia un tempo che in molti casi avrebbe consegnato facilmente una medaglia d’oro. “Speravo di vincere, ma dopo una stagione tanto travagliata penso che questo sia comunque un gran bel risultato. Sono partito un po’ troppo lento, speravo che Glock potesse cedere qualcosa strada facendo, invece ha resistito bene alla fatica e alla fine penso che ci sia comunque tanto di cui essere contenti”.
Carlotta Gilli nei 100 dorso S3 ha dovuto rinunciare a vincere la medaglia d’oro per appena 9 centesimi, superata dall’irlandese Ni Riain al termine di una gara tirata e spettacolare. “Non è una gara che sento ancora mia, ma ho dato tutto e ho provato a chiudere davanti alle rivali. Tutto sommato il tempo non è eccezionale, ma ci sono ampi margini di miglioramento”.
Argento anche per Xenia Francesca Palazzo, che nei 100 stile libero S8 è arrivata a mezzo secondo dalla brasiliana Jeronimo de Araujo. “Eravamo cinque atlete per 3 medaglie, sapevo che il lotto delle partecipanti alla gara era durissimo, per cui mi tengo stretta questo argento. Sto raccogliendo tanto in queste acque, da qui a domenica spero di poter fare ancora meglio”.
Sul secondo gradino del podio è salito anche Francesco Bettella, che nei 200 dorso S1 l’ha spuntata al fotofinish sull’israeliano Shalabi dietro all’inarrivabile ucraino Kol. “Pur sbagliando tutte le virate sento di aver fatto qualcosa di straordinario. Ero stanco, ma l’incitamento dei compagni l’ho avvertito e mi ha fatto comprendere che mi stavo giocando qualcosa di importante. È stata una finale incredibile, sono felicissimo di aver colto un argento che ha un valore davvero molto particolare e che certamente mi spronerà a fare ancora di più verso Parigi”.
Mondiali, Boni e Bicelli sono di bronzo
L’Italia del nuoto ha concluso la giornata di giovedì con due medaglie di bronzo: Vincenzo Boni, all’esordio nella rassegna mancuniana, ha chiuso sul podio la finale dei 50 dorso S3 vinta dall’ucraino Ostapchenko. “Peccato non aver preso l’argento, che era ad appena una manciata di centesimi da me, ma sono contento di aver debuttato con una medaglia, che dedico al nostro capitano Efrem Morelli”. Federico Bicelli nei 100 dorso S7 a sua volta ha concluso al terzo posto dietro l’ucraino Trusov e l’altro ucraino Shenhur. “Un bel tempo in una gara davvero molto tirata e combattuta, direi che c’è solo da essere contenti”. L’Italia nel medagliere scivola al secondo posto dietro la Cina, ma la spedizione azzurra rimane decisamente all’altezza, se non al di là delle più rosee aspettative. E negli ultimi tre giorni di gare c’è la possibilità di rimpinguare il bottino e spingersi oltre ogni limite.