Il presidente del Milan Paolo Scaroni e Alessandro Antonello, amministratore delegato dell’Inter, sono intervenuti a Palazzo Marino nella conferenza stampa di vigilia dell’inizio del dibattito pubblico sul nuovo stadio dei due club milanesi, che inizierà il 28 settembre per concludersi il 18 novembre.
I due dirigenti hanno colto l’occasione per tornare a spiegare il punto di vista delle due società circa la necessità di avere un nuovo impianto destinato a sostituire San Siro: “Tre anni fa abbiamo iniziato questo percorso al quale guardiamo con ottimismo. Domani inizierà il dibattito pubblico, ascolteremo quello che uscirà. È vero che è un processo che ci ha fatto perdere un altro anno, ma se riusciremo uscirne in modo positivo sarà un anno guadagnato. Vorrei spiegare perché non si può ristrutturare San Siro. Ci sono vari motivi, ma mi limito a dire il motivo principale: come facciamo a giocare 50 partite più altre eventi con un mega cantiere in cui ogni sei giorni entrano 50 mila persone? Vi assicuro che questa cosa è impossibile e molto pericolosa. Tutte le ristrutturazioni sono avvenute dove c’era un solo club e dove c’era uno stadio vicino in cui traslocare per un certo periodo. Ogni volta che sento dire perché non ristrutturiamo San Siro penso che chi lo dice o non ha riflettuto fino in fondo oppure non vuole fare niente. Per noi è un’ipotesi impossibile. Quindi o facciamo il nuovo stadio a San Siro oppure lo facciamo da un’altra parte”.
Antonello si è invece concentrato sui vantaggi economici portati dalla Cattedrale, della quale dà una stima sulla capienza: “Il nuovo impianto sarà un punto di arrivo, rispetto al progetto iniziale i club hanno rimodulato le volumetrie per più di un terzo, abbiamo più che raddoppiato il verde. Vorrei ricordare che questa diventerà la zona a traffico limitato più grande di Milano. Riteniamo che il nuovo stadio possa essere un valore aggiunto non solo per i club ma anche per i cittadini, oggi siamo qui per far vedere il progetto aggiornato con le richieste fatte dall’amministrazione. L’investimento sarà di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro e garantirà migliaia di posti di lavoro. Gli obiettivi sono sportivi perché lo stadio ormai è un elemento imprescindibile per migliorare. L’idea è di avere uno stadio da i 60-65 mila posti”.
Infine Scaroni ha parlato del punto di vista della nuova proprietà del Milan: “RedBird è ancora più convinta di Elliott sulla necessità che al Milan serva un nuovo stadio, perché sa cosa vuol dire avere uno stadio di proprietà. Elliott è un fondo finanziario, mentre RedBird ha come vocazione lo sport”.