Quel che non stupisce, ma suscita una riflessione inevitabile è il tempismo con il quale Federica Brignone abbia scelto questo momento per esternare il proprio rammarico e anche lo sconforto. E oscurare i prossimi giorni di Milano-Cortina.
L’argento nel gigante non le basta per accantonare il 7° posto nel SuperG e una certa disillusione, che l’ha seguito: la Brignone si lamenta della pista e delle gambe, della sciata che non va come vorrebbe e ammette una sua verità. “A Milano-Cortina non ci sarò, visto che mancherà lo spirito olimpico”. Una dichiarazione, tra le altre, che ha poi rettificato, a seguito del clamore suscitato.
Olimpiadi invernali, Federica Brignone torna sulle sue parole
Inevitabile l’attenzione mediatica su queste dichiarazioni, in una fase assai delicata. Ecco che a poche ore di distanza dalle affermazioni seguite alla discesa, Federica Brignone ha avvertito l’esigenza di chiarire con una nota:
“Dopo avere preso parte a tutte le gare e alle prove presenti nel programma olimpico sin qui disputate con una costanza di rendimento ad alto livello, voglio continuare a rimanere concentrata sui prossimi appuntamenti che mi attendono questa settimana. L’Olimpiade di Milano-Cortina 2026 è un obiettivo a cui tiene qualsiasi sciatore italiano, nella culla degli sport invernali che sono le montagne italiane. In questo momento della carriera preferisco però concentrarmi sulla stagione in corso dove ho vinto fin qui una medaglia d’argento olimpica in gigante e occupo la terza posizione nella classifica generale di Coppa del mondo. Ma soprattutto non ho pensato ad una mia eventuale presenza fra quattro anni nelle vesti di atleta, ambassador o tifosa in un’Olimpiade che farà molta attenzione alla sostenibilità ambientale, un aspetto che mi tocca da vicino. Quel che è certo è che non mi perderò Milano-Cortina 2026 per nessun motivo al mondo”.
Olimpiadi invernali, Federica Brignone in crisi profonda
Non è ancora finita questa esperienza a Pechino 2022, con i suoi impegni, il calendario, le prove ancora da sostenere che la Brignone svuota il suo carico senza riserve in affermazioni che mai si sarebbero ipotizzate alla vigilia.
Dopo la seconda prova in discesa, la Brignone è andata in tilt. Ma che cosa ha detto, prima che vi fosse una rettifica? Ecco le sue parole:
“Non riesco a stare sui piedi e fare velocità, non ho feeling con questa pista e non mi sono meritata il posto per la discesa”, ha detto ai microfoni di RaiSport. La trentunesima posizione infatti le costa l’esclusione della discesa libera. “Non ritrovo le sensazioni che avevo in discesa quest’anno, è come se scendessi con la paura. Devo farmi un lavaggio del cervello. Di sicuro a Milano-Cortina non ci sarò, mancherà lo spirito olimpico”.
La sciatrice che, insieme a Sofia Goggia, ci ha riportati in alto ricoprendo anche un ruolo a volte discusso e discutibile, quando si è trattato di trascendere la dimensione meramente sportiva con le sue dichiarazione sul vaccino, il Covid e le riaperture, sembrava essersi arresa.
L’atleta più vincente dello sci azzurro al femminile in Coppa del Mondo aveva detto, con disinvoltura, che non ci sarebbe stata alle Olimpiadi di casa, in programma nel 2026.
“Le Alpi sono fantastiche, finalmente avremo i Giochi olimpici di nuovo in Europa. A me è piaciuto venire in Paesi nuovi, ma ci sono piste abituate a ospitare gare di sci alpino. L’unica cosa brutta è che sarà tutto sparso. Non ci sarà un villaggio olimpico, non ci sarà lo spirito olimpico”.
Olimpiadi invernali, Federica Brignone dura su Milano-Cortina
Frasi che la Brignone ha avvertito, poi, l’esigenza di rivedere e di approfondire attraverso la nota che vi abbiamo riportato, nel tentativo di spegnere le polemiche scaturite dalle sue affermazioni.
“Saremo ognuno in un posto diverso. Qui siamo tutti assieme, a Milano-Cortina non esisterà”. “Così mi passa la voglia”, ha poi concluso l’azzurra.
Dichiarazioni forti e che hanno avuto la loro risonanza, non solo tra gli addetti ai lavori, visto e considerato come una delle sciatrici più rappresentative si è espressa sui prossimi Giochi, un’opportunità gigantesca proprio per l’Italia e le località scelte. L’effetto domino, a prescindere dai risultati, è assicurato.
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