A meno di due settimane dal via delle Olimpiadi di Parigi 2024 la pallanuoto italiana è investita dalla crisi della Pro Recco, scatenata dall’addio del suo patron, il magnate Gabriele Volpi: i 7 giocatori del club ligure che fanno parte del Settebello non sanno quale sarà il loro futuro dopo i Giochi. Una situazione di incertezza che riporta a quella della Nazionale di calcio post Calciopoli ai Mondiali in Germania 2006.
- Pallanuoto, Pro Recco in crisi: niente coppe e giocatori liberi
- Olimpiadi: la crisi del Recco e l’impatto sul Settebello
- Settebello alle Olimpiadi come l’Italia ai Mondiali 2006
Pallanuoto, Pro Recco in crisi: niente coppe e giocatori liberi
Senza Gabriele Volpi non sarà più la stessa Pro Recco: neanche due settimane dopo l’annuncio dell’addio del suo proprietario, il presidente del club di pallanuoto più vincente della storia Maurizio Felugo è costretto ad ammettere che la società andrà incontro a un forte ridimensionamento. L’annuncio arriva in un’intervista al Secolo XIX: la Pro Recco rinuncia alla wild card per la fase a gironi di Champions League, ma potrebbe non partecipare affatto alla coppa europea se non troverà una nuova proprietà decisa a spalleggiare il nuovo progetto sportivo guidato dallo stesso Felugo. Ma, soprattutto, la Pro Recco ha dato il “rompete le righe” ai suoi pallanuotisti: chi non vuole vivere il limbo dell’attesa legato al futuro della società può cercarsi un’altra squadra. La Pro Recco parteciperà alla prossima A1 maschile – “l’iscrizione al campionato non è in discussione”, le parole di Felugo – ma con una squadra composta dai giocatori che accetteranno di giocare gratis e i giovani del settore giovanile: dallo scudetto l’obiettivo passa ad essere la salvezza.
Olimpiadi: la crisi del Recco e l’impatto sul Settebello
I 16 giocatori dell’organico della Pro Recco si ritrovano dunque dall’essere i più coccolati e invidiati – per gli ingaggi faraonici – del mondo della pallanuoto a vivere una totale incertezza riguardo al loro futuro. Gli altri top team internazionali hanno già speso gran parte del budget e ultimato i loro roster, così come molte delle altre squadre italiane dove comunque i giocatori in uscita dalla Pro Recco non troverebbero gli stessi stipendi. Una situazione che rischia inevitabilmente di minare l’atmosfera all’interno del Settebello in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024. Ben 7 dei 13 convocati del c.t. Sandro Campagna per i Giochi in terra francese sono appunto della Pro Recco: il capitano Francesco Di Fulvio, Francesco Condemi, Marco Del Lungo, Gonzalo Echenique, Andrea Fondelli, Matteo Iocchi Gratta e Nicholas Presciutti.
Settebello alle Olimpiadi come l’Italia ai Mondiali 2006
Riusciranno i recchelini della Pro Recco a dimenticare la crisi del loro club e a concentrarsi sull’impresa del Settebello a Parigi? È questa la grande domanda in ottica azzurra: di certo Bruna Rossi, psicologa dello staff di Campagna tra i segreti del successo dell’Italia di Ratko Rudic a Barcellona ’92, avrà molto da fare… Nello sport tutto può accadere, lo ha dimostrato anche la Nazionale di calcio del 2006: mentre il movimento e la sua società più vincente e importante – la Juventus – venivano travolti dallo scandalo di Calciopoli, con i giocatori che non sapevano quale sarebbe stato il loro futuro sportivo, l’Italia di Marcello Lippi seppe chiudersi a riccio e compiere un cammino straordinario ai Mondiali in Germania, fino alla vittoria di Berlino.
Il Settebello si ritrova oggi in una situazione simile: gli ingaggi tra calcio e pallanuoto restano imparagonabili, anche quando si parla di Pro Recco, ma il senso di spaesamento è lo stesso. Per scoprire quale sarà la reazione degli azzurri del Settebello non resta che attendere il 28 luglio, data di esordio a Parigi contro gli Stati Uniti.