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Imane Khelif è oro olimpico: a Parigi l'algerina ha imparato a ballare e a parlare è solo il talento

L'algerina intersex contestata dall'inizio della sua Olimpiade ha completato il proprio percorso centrando il gradino più alto del podio soprattutto per se stessa

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Dopo giorni di polemiche, rabbia, pugni, sudore, lacrime, sangue e gioia, Imane Khelif chiude la propria Olimpiade conquistando una medaglia d’oro dagli infiniti significati nel pugilato. In finale, l’algerina ha incrociato i guantoni e battuto con decisione unanime la cinese campionessa del Mondo in carica, Yang Liu. Il match andato in scena al Roland Garros ha addensato sul quadrato le speranze delle due atlete e la voglia di conquistare l’ambito gradino più alto del podio. Tutto il resto è rimasto fuori, a parlare è stato il talento, quello che Imane ha da vendere.

Una finale senza storia

L’algerina lavora principalmente con il sinistro, lasciando esplodere il destro al momento opportuno per pungere e fa sue le prime due riprese. La cinese fatica, infatti, a entrare e quando ne ha l’opportunità, difficilmente il colpo arriva a bersaglio in modo pulito. Il doppio vantaggio esalta Khelif, che box al meglio nel terzo round e chiude la sua Olimpiade danzando sul ring al cospetto dell’avversaria al suono dell’ultimo gong.

Successo unanime ed esultanza tutta da vivere

Tornata all’angolo, Imane ha tolto il caschetto, sistemato i capelli con coda e fascia ed è tornata al centro per godersi l’ultimo verdetto. Con il braccio alzato al cielo e la lingua stretta tra i denti, esulta l’algerina, che poi si presta ai fotografi e si gode un oro strameritato, vinto contro tutto e contro tutti, ma soprattutto per se stessa. La decisione unanime della giuria rende il tutto ancora più bello e Imane se la gode tutta. Come giusto che sia.

Imane ha imparato a ballare

È l’ultima esultanza per Khelif a Parigi, che dopo l’evidente soggezione dei primi incontri ha compiuto un importante percorso di crescita in queste Olimpiadi. Un percorso che, dal timido saluto e voglia di normalità quasi implorata alla nostra Angela Carini, l’ha condotta al gradino più alto del podio.

A parlare ora è la boxe, ha imparato, Imane, è cresciuta in modo esponenziale, è più forte e sicura e, come lei stessa ha ammesso, ora sa come “far passare sopra la testa le critiche e concentrarsi solo al match”. Ed è questa, molto probabilmente, la vittoria più grande di Imane, che ha spento le voci attorno e ha iniziato a ballare sul ring, lasciato che a parlare fosse il suo immenso talento. Un talento da oro olimpico.

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