Pugliese di Foggia, il classe 1987 Luigi Samele si accosta alla scherma quasi per caso e, come nelle storie più belle, dalla casualità nasce una stella. Un fuoriclasse ispirato da Aldo Montano, con cui a Londra 2012 prende il bronzo a squadre e a Tokyo 2020 concede il bis migliorando il risultato con l’argento, che mette al collo anche nell’individuale. Alla sua terza olimpiade, a Parigi 2024, a 37 anni – festeggiati qualche giorno fa: il 25 luglio – è arrivato un bronzo che vale oro.
- Chi è Luigi Samele
- La scherma nel destino
- Montano mito e compagno olimpico
- Scherma, un affare di famiglia
- Parigi val bene una medaglia: bronzo che sa di oro
Chi è Luigi Samele
Pugliese classe 1987. Cristiano Ronaldo nel cuore, ma c’è un angolo in cui ritrovi pure il tennis che ha fatto la storia. Roger Federer e Rafa Nadal: Luigi Samele nasce a Foggia e cresce nella grande famiglia della scherma fino a decidere di dare di sciabola. Anche il fratello Riccardo, arbitro internazionale, è nell’ambiente.
È una pertica di 190 centimetri di altezza, filiforme (73 chili di peso) e a Parigi, dopo averlo già visto con gioia nella prova individuale torneremo ad ammirarlo in quella di sciabola a squadre. Si diletta al pianoforte ed è uno sportivo tout court: i momenti di svago li passa anche a giocare a calcio, nuotare, dare di gancio e triple davanti al canestro.
La scherma nel destino
L’indiscrezione è che abbia scoperto la scherma dal barbiere: due parole mentre sei in attesa del turno, conosci uno, ti pungola e ti lascia con l’acquolina in bocca. “Perché non provi a dare di spada?”. Il colpo di fulmine arriva poco dopo: fioretto. Solo dopo entra in casa la sciabola con cui arriva la prima gioia. Nemmeno maggiorenne, ai Mondiali Under 18 in Bulgaria – parliamo di vent’anni fa, siamo nel 2004 – infilza tutti. Vince lui.
Montano mito e compagno olimpico
Sta all’ombra del suo mito, Aldo Montano, ma con Montano riesce a essere in fretta protagonista. Sono successi di squadra, è grand’Italia nel segno della tradizione: un paio di medaglie olimpiche, il bronzo a Londra 2012 e l’argento a Tokyo 2020. Per Samele, tuttavia, arriva anche la soddisfazione personale: ancora un argento portato a casa dal Giappone, è quello della prova individuale.
Scherma, un affare di famiglia
Trentasette anni appena compiuti (un giorno prima dell’inizio dei Giochi) e una compagna che è pure collega, la sciabolatrice ucraina Olga Kharlan: campionessa anche lei? Come no, forse anche di più, recita il palmares. Quattro medaglie olimpiche (un oro, un argento e due bronzi) oltre a una sequela di successi e di podi inanellati tra Mondiali ed Europei.
Parigi val bene una medaglia: bronzo che sa di oro
La strada per Parigi è stata impervia: sacrifici su sacrifici anche perché quando non sei più ragazzo la fatica aumenta e la forza cala. Vivono in un rapporto inversamente proporzionale. Il traguardo della semifinale, anche solo quello, ha un sapore squisito. Arrivarci significa in ogni caso assicurarsi la possibilità di andare a medaglia. E la sua finale, Samele, l’ha avuta anche in Francia: conquistando un’immensa medaglia di bronzo contro l’egiziano Ziad Elsissy.