Il Karate debutta alle Olimpiadi proprio nella sua terra natale, il Giappone. Qui nacque infatti nel XIV sec sull’isola di Okinawa. E’ un’arte marziale di origine cinese praticata senza armi. Infatti Karate significa “mano vuota” in giapponese.
Alle Olimpiadi di Tokyo si daranno medaglie per le due specialità di Karate più diffuse: Kumite (67kg, 75kg, +75kg per gli uomini e 55kg, 61kg, + 61kg per le donne) e Kata (sia uomini sia donne).
Kumite
- è un incontro tra due atleti su un Tatami quadrato dai lati di 8 m con l’aggiunta di ulteriori 2 metri.
- Durata incontro: 3 minuti
- Punteggio: Sanbon (3 punti), Nihon (2 punti) e Ippon (1 punto) nel caso il karateka soddisfi 6 diversi criteri tecnici.
- Vince il karateka che ha ottenuto un punteggio maggiore rispetto all’avversario
- Altro tipo di vittoria: quando uno dei due atleti accumula un vantaggio di 8 o più punti a gara in corso.
- Se i due contendenti dovessero finire l’incontro in parità sarà necessario un “Hantei” (= decisione arbitrale sulla base di miglior comportamento, superiorità tecnica/tattica o maggior intraprendenza).
Kata
- esercizio individuale che prevede: simulazione di parate, colpi e prese in assenza di avversario
- la gara si decide in base a un punteggio. Alle Olimpiadi si applicherà un criterio che esclude l’incrocio delle teste di serie ai primi turni e l’inserimento di un punteggio elettronico assegnato dai 7 giudici dalla quale saranno scartati i 2 più alti ed i 2 più bassi per poi moltiplicare secondo un coefficiente tecnico ed uno atletico.
Storia
Il karate è un’arte marziale originaria dell’isola di Okinawa, che prevede il combattimento a mani
nude. Sono state elaborate teorie, quasi leggende, che collegano le arti marziali alla religione
all’inizio. In seguito si pensa che i monaci buddisti praticassero un tipo di allenamento fisico per
difendersi dalle aggressioni e dai furti. Ma è solo a partire dal XIV secolo che le notizie circa la
pratica e lo sviluppo del Karate sono storicamente testimoniate. In quel periodo vi fu un fiorire di
rapporti commerciali e diplomatici tra Cina e Okinawa. Si pensa quindi che sia stata possibile una
sorta di fusione tra le arti arrivate dalla Cina e quelle di Okinawa. Nel XX secolo, il karate si è
diffuso anche nei paesi occidentali.
Stili
Esistono diversi stili di karate ma la World Karate Federation, che è l’unica organizzazione
mondiale, riconosce solo i seguenti 4 stili:
– Shōtōkan-ryūlo: stile moderno più diffuso, fondato da Gichin Funakoshi intorno agli anni
quaranta. Si caratterizza comunque per le posizioni tendenzialmente basse, stabili e forti.
– Shitō-ryū: stile moderno fondato dal maestro Kenwa Mabuni nel 1931. E’ lo stile con il maggior
numero di movimenti(kata).
– Gōjū-ryūstile: antico tutt’oggi praticato, nasce dal Naha-te il cui primo Maestro fu Kanrio
Higahonna. Lo stile punta alla fusione di tecniche “dure” e di tecniche “morbide”.
– Wadō-ryū: stile moderno che si basa sugli insegnamenti del maestro Hironori Ōtsuka. La sua
caratteristica principale è inoltre il vasto bagaglio di Jujitsu per cui a tecniche di percussione si
accompagnano proiezioni, leve articolari, strangolamenti e sbilanciamenti.
Cinture
CINTURE COLORATE, che si ottengono per esame:
All’inizio si indossa la cintura bianca: si può sostenere l’esame oppure no.
Cintura bianca 6º kyu, Shiro obi Rokukyu
Cintura gialla 5º kyu, Kiiro obi Gokyu
Cintura arancione 4º kyu, Daidaiiro obi Yokyu
Cintura verde 3º kyu, Midori obi Sankyu
Cintura blu 2º kyu, Ao obi Nikyu
Cintura marrone 1º kyu, Kuriiro obi Ikkyu
CINTURE NERE, che si ottengono per esame:
Cintura nera 1º dan, Kuro obi Shodan (rarissimamente Ichidan)
Cintura nera 2º dan, Kuro obi Nidan
Cintura nera 3º dan, Kuro obi Sandan
Cintura nera 4º dan, Kuro obi Yodan
Cintura nera 5º dan, Kuro obi Godan
CINTURE NERE, che si ottengono ad honorem per meriti od onorificenze:
Cintura nera 6º dan, Kuro obi Rokudan
Cintura nera 7º dan, Kuro obi Sichidan (oppure Nanadan)
Cintura nera 8º dan, Kuro obi Hachidan
Cintura nera 9º dan, Kuro obi Kudan
Cintura nera 10º dan, Kuro obi Jūdan