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Olympiakos-Fiorentina Celeste Pin carica la Viola: "Anche io ad Atene. Italiano sa cosa fare". ESCLUSIVA

Intervista esclusiva con una delle bandiere della Fiorentina degli anni Ottanta. Arrivato in Toscana nel 1982 giocò con la Viola per ben 9 stagioni collezionando 200 presenze e realizzando 2 reti

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Pasquale Guardascione

Pasquale Guardascione

Giornalista

Da 30 anni racconta lo sport e la cronaca per diversi giornali ed emittenti, Per Virgilio Sport è lui che va a scovare i campioni del passato e con le sue interviste li riporta sul terreno di gioco Per Virgilio Sport è lui che va a scovare i campioni del passato, o emigrati all'estero a cercare fortuna e con le sue interviste li riporta sul terreno di gioco

Celeste Pin è stata una delle bandiere della Fiorentina degli anni Ottanta. Arrivato in Toscana nel 1982 giocò con la Viola per ben 9 stagioni collezionando 200 presenze e realizzando 2 reti.

“Ha significato tanto giocare con la Fiorentina perché i tifosi mi hanno dato davvero molto. Poi, sono diventato io un supporters della Viola. Stasera sarò ad Atene a vedere la finale della Conference League. Firenze è una città che vive di tanto calcio nel corso della settimana. Era il 1982, il direttore sportivo della Viola era Tito Corsi e io venni acquistato per sostituire Vierchowod che era andato alla Roma. Io arrivai a Firenze insieme a Daniel Passarella, era una squadra stellare con Antognoni, Galli, Graziani, Massaro, Daniel Bertoni. Per me era un salto importante, ero molto orgoglioso di questo, visto che arrivavo dal Perugia che era in serie B. Poi, la Fiorentina l’anno prima si era piazzata seconda alle spalle della Juventus”.

Infinite gioie e un grande rammarico

Tante le emozioni in quei nove anni.

“Ho vissuto tanti momenti belli come arrivare nel 1989-90 alla finale di Coppa Uefa, persa purtroppo, contro la Juventus. Fu una cavalcata storica dove eliminammo Atletico Madrid, Sochaux, Dinamo Kiev, Auxerre e Werder Brema. Un rammarico incredibile averla persa quella finale perché avremmo meritato di vincerla quella coppa. Avevamo fatto qualcosa di storico senza mai subire un goal in casa, un record detenuto ancora oggi nelle coppe europee. Il fattore campo nel match di ritorno saltò perché giocammo ad Avellino per la squalifica del nostro terreno di gioco”.

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Al fianco di Roberto Baggio

Per cinque anni gioca insieme a Roberto Baggio.

“Qualche giorno fa sono stato a casa sua a trovarlo. Giocare con lui era fantastico. Era uno risolutivo, uno che può vincere la partita da solo. In campo gli devi dire quando hai il pallone tra i piedi fai quello che vuoi. Ho giocato cinque stagioni con Roberto e ho visto la sua crescita fin da quando è arrivato a Firenze. Capii subito che aveva delle doti naturali immense. Perché in allenamento aveva una naturalezza e una confidenza con la palla che solo i grandi campioni possono avere”.

Olympiakos-Fiorentina: la previsione di Pin

Oggi la “sua” Fiorentina gioca la finale di Conference ad Atene.

“E’ una gara unica e speculare. Quello che conta è massima concentrazione e sapere cosa fare sia nei momenti positivi che di difficoltà. Non sarà semplice perché in Grecia c’è un tifo molto caldo. Italiano (sul cui futuro c’è molta attesa, ndr) sa bene cosa fare perché sono certo che metterà in campo quei giocatori che sanno tenere testa ad una situazione così difficile. Ma sarà il gruppo viola che si farà valere, ne sono convinto”.

Gli anni di Socrates e i due gol con la Viola

Nel 1984-’85 a Firenze arrivò, poi, Socrates.

“Aveva delle qualità innate ma anche la nostalgia del Brasile. Ricordo che non gli piacevano molto i ritiri e quella disciplina che c’era nel calcio da noi in Italia”.

Con la maglia viola Pin ha segnato due reti.

“Il primo goal lo realizzai alla prima stagione in casa contro il Verona, segnando intorno all’80’ la rete del pareggio. Il secondo il 23 marzo del 1987 in un Fiorentina-Milan che terminò 2-2. In porta per i rossoneri c’era Giovanni Galli che a fine gara mi disse: in vita tua non hai mai fatto goal e me lo hai realizzato proprio a me. La stranezza del calcio. Cosa significa segnare il goal sotto la Fiesole? In quei nove anni ne ho realizzato uno in Coppa Uefa contro il Boavista. Fu un’emozione unica perché hai questo tripudio che ti trascina e ti carica di quell’adrenalina positiva”.

In questa Fiorentina c’è un giocatore che le somiglia?

“Il calcio è cambiato tanto è difficile fare dei paragoni, oggi è molto più fisico. Noi giocavamo con il libero e, poi, a zona però c’era sempre la copertura preventiva. Oggi succede che giochi in linea e, poi, ti capita come alla Fiorentina in finale di Conference lo scorso anno che subisci un goal”.

Celeste Pin oggi

Sono state 12 le presenze con la Nazionale Under 21, con il terzo posto conquistato agli Europei del 1984.

“Il commissario tecnico era Azeglio Vicini. In quella squadra c’erano Zinetti, Baresi, Tassotti, Romano, Monelli, Giannini. Un ottimo serbatoio per la nazionale maggiore, in quegli anni, anche perché allora non c’erano tanti stranieri nel nostro campionato”.

Oggi di cosa si occupa Celeste Pin?

“Alleno i giovani in una scuola calcio, faccio l’opinionista e ho un’attività immobiliare”.

Olympiakos-Fiorentina Celeste Pin carica la Viola: "Anche io ad Atene. Italiano sa cosa fare". ESCLUSIVA

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