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Fiorentina, Italiano e il retroscena sul telefonino. Biraghi spiazza tutti sul futuro del tecnico

Biraghi vuole cancellare la delusione per il ko dell'anno scorso contro il West Ham, Bonaventura lo choc per la mancata convocazione a Euro2024

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Il ricordo del ko di un anno fa nella finale col West Ham è la vera arma in più della Fiorentina che aspetta la gara di domani per alzare la Conference League e vendicare quella delusione. Per Italiano sarebbe la maniera più bella per dare un addio a Firenze che sembra scontato. Il tecnico viola ha presentato la partita nella conferenza ufficiale assieme a Biraghi e Bonaventura.

Italiano vuol cambiare il finale

Il tecnico della Fiorentina rivela: “Queste situazioni le abbiamo già vissute l’anno scorso. L’attesa, la preparazione, i tanti giornalisti, siamo 50 e 50 ma l’esperienza ce l’abbiamo. Io sto vivendo questa gara con grande è una rivincita per noi, non è facile arrivare a due finali di fila, siamo stati bravi ma domani dobbiamo fare di tutto per non fare errori. Una finale va giocata col fuoco dentro, servirà grandissimo furore agonistico. Abbiamo provato anche i rigori, abbiamo giocatori con la personalità di batterli anche se in campionato qualcuno ne abbiamo sbagliato e ci sono costati dei punti”.

Italiano conosce i pericoli della gara

Italiano aggiunge: “Va mostrata l’organizzazione, il pensiero calcistico che ti ha permesso di giocarti una finale. Con aggiustamenti e adattamenti a livello individuale: massima percezione del pericolo, concretezza e concentrazione su tutto ciò che si va a fare. Il dettaglio. Non c’è tempo per replicare ed è una finale, quindi dico identità e furore agonistico. Quello non deve mancare, la partita è troppo importante. Non voglio rivedere le facce che c’erano dopo la sconfitta di Praga dell’anno scorso. Quella partita ha fatto male a me, alla squadra, a tutta Firenze”.

Lo spauracchio si chiama El Kaabi: “Abbiamo portato catene e lucchetti per fermarlo… Sia lui che la squadra hanno fatto un grande percorso: se noi arriviamo imbattuti loro hanno fatto prestazioni grandiose nelle ultime partite, arrivando in finale con prove di alto livello. Lui segna con regolarità e sa segnare in ogni modo, sta bene e sappiamo che è un punto di forza per il nostro avversario. Cercheremo di limitarlo, possiamo farlo con abnegazione e determinazione. Ha la fiducia datagli dal finale di stagione strepitoso”.

Il bilancio di Italiano è positivo

Sicuramente le coppe qualcosa ci hanno tolto in campionato ma non abbiamo fatto così male, tutti volevamo qualcosa in più e non ci siamo riusciti ma rimangono due finali europee e non era facile. Penso che il nostro cammino sia più che positivo, quando sono arrivato a Firenze non era nell’anticamera del mio cervello riuscire ad arrivare a giocarmi tutte queste semifinali e finali considerando anche la coppa Italia. Sono diverso rispetto a quando sono arrivato, ma sapevo che sarebbe andata così. Domani voglio aggiungere qualcosa a questo percorso da record di questi anni”. Vincendo domani i viola qualificherebbero anche il Torino da ripescato in Conference: “Abbiamo questa responsabilità in più portare nove squadre italiane in Europa, non è mai successo, vogliamo dare questa gioia anche al Torino”.

Capitolo futuro. Italiano dice: “Non ho pensato a fare fioretti per la vittoria, ci penserò da adesso, se dovesse capitare di ottenere quello che non voglio nominare qualcosa ci inventeremo. Per il futuro il telefono è spento, ho messo il silenzioso per non sentire nessuno, ho voluto solo concentrarmi sulle partite importanti senza distrarmi. Tutto può accadere, il calcio certezze ne dà sotto zero. Ho parlato con Commisso, era carico, non è come me che soffro l’aereo, lui fa 16-17 viaggi al mese. Ha parlato alla squadra e ha trasmesso il suo entusiasmo e la fiducia che serve per questi impegni così difficili. Qualche goccia di sudore domani va buttata in campo per lui, per Joe Barone e per le loro famiglie. Il presidente non meritava di attraversare momenti così brutti per la perdita di un amico”.

Per Bonaventura vincere a Firenze sarebbe diverso

Per Bonaventura otto gol in campionato ma nessuno in Europa quest’anno: “Spero di farlo domani ma conta il risultato della squadra. Vincere qui sarebbe più bello, da tantissimi anni non si vince niente a Firenze e vogliamo tornare a gioire, ho trovato una passione e un attaccamento alla maglia straordinaria. Sto bene, le ultime partite ho giocato e ho fatto parecchi minuti. Per quanto riguarda il mio ruolo di domani, ancora non sappiamo chi andrà in campo. La strategia la sappiamo più o meno, domani poi andremo nel dettaglio e capiremo le strategie per i vari giocatori. Ma in sostanza i nostri principi sono sempre gli stessi”.

Spalletti non ha convocato Bonaventura per gli Europei. Il jolly viola prova a prenderla con filosofia: “Il calcio è così, ci sono gioie e dolori, vittorie e sconfitte, bisogna dimenticare e pensare all’impegno successivo”.

Biraghi non dimentica sconfitta col West Ham nè dov’erano i viola prima di Italiano

Siamo qui a un anno dalla finale di Conference League persa contro il West Ham. C’era un’amarezza generale tra chiunque fosse a Praga. Ora siamo ad Atene. Siamo stati bravi ad arrivarci per il secondo anno consecutivo, senza perdere e con grande rispetto per l’Olympiacos. Vogliamo cancellare quel dispiacere con una grande gioia. Nessuno ha dimenticato la sconfitta dell’anno scorso, non meritavamo di perdere anche se abbiamo fatto qualche errore in più di troppo. In questi tre anni con Italiano abbiamo fatto tanto, tutti hanno fatto sforzi incredibili e comunque vada niente cambierà quanto abbiamo ottenuto, io c’ero anche prima di questi tre anni e ricordo dove eravamo. Siamo i primi a volerla vincere per chiudere con un trofeo questa stagione. Cosa dirò a Italiano per provare a convincerlo a rimanere? Date per scontato che vada via? Ne sapete più di noi, noi non sappiamo niente, cosa vado a dirgli? Di rimanere se magari lo ha già deciso? Di sicuro lui come tutti sta pensando solo alla partita. Facciamo così, ci rivediamo venerdì o sabato e ve lo dico”.

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