Con Davide Ballardini in panchina ha fatto fuoco e fiamme, segnando un gol dopo l’altro e mettendosi così al centro del mercato. Da quando è arrivato Ivan Juric, però, il bomber del Genoa Krzysztof Piatek non segna più: sono già tre le gare di astinenza dell’attaccante polacco, l’autentica rivelazione di queste prime dieci partite di campionato. Può essere un caso, può essere che il calendario affrontato dai liguri non fosse dei più morbidi, con le trasferte di Torino (Juve) e Milano (Milan), difficile pensare che il ragazzo abbia iniziato a sentire la pressione: non sembra il tipo.
“Krzysztof poteva fare meglio, l’ho visto poco determinato e convinto in molte situazioni” il commento di Juric al termine della gara persa in volata al ‘Meazza’ contro i rossoneri di Gennaro Gattuso: il croato, insomma, si aspetta di più da chi, a inizio campionato, ha tolto le castagne dal fuoco al suo predecessore, poi peraltro esonerato da Preziosi per divergenze di vedute.
“Sono assediato, ma ribadisco: non andrà via a gennaio perché Piatek è essenziale per il Genoa e io devo pensare al Genoa. Poi, non prendiamoci in giro, lo so che lo porteranno via perché è stratosferico e gli moltiplicheranno l’ingaggio per dieci: ci guadagnerà lui, ci guadagnerà il Genoa e noi punteremo su Favilli. Nessuna clausola, il prezzo lo faccio io: chi vorrà Piatek dovrà essere serio e parlare con me, il resto lo considererò malcostume” ha raccontato un paio di settimane fa Preziosi, consapevole di avere un gioiello tra le mani. Il polacco, però, ora deve riprendere a segnare perché la sua valutazione torni quella di tre partite fa. Succederà presto, le avversarie sono avvertite.
Intanto Boniek, vecchia conoscenza del calcio italiano e attuale presidente della Federcalcio polacca, ha dato un consiglio al giovane bomber: “Secondo me farebbe bene a restare due anni al Genoa e poi andare in un grande club”.
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