L’Europa ripiomba nel terrore in seguito all’attentato di ieri sera a Bruxelles, in seguito al quale sono stati uccisi due tifosi svedesi, in Belgio per assistere al match della loro nazionale valevole per le qualificazioni a Euro 2024. Dopo una notte in fuga, l’aggressore sarebbe stato fermato questa mattina.
- L’attentatore di Bruxelles morto in ospedale
- Bruxelles, notte di sangue e terrore: sospesa Belgio-Svezia
- Attentato a Bruxelles: stadio evacuato prima di mezzanotte
- Le testimonianze dei protagonisti
L’attentatore di Bruxelles morto in ospedale
L’autore dell’attentato terroristico di Bruxelles è morto in ospedale alle 9.38 di questa mattina: la notizia è stata confermata dalla Procura Federale che ha dichiarato che Abdsalem Lassoued era rimasto gravemente ferito nel corso di una sparatoria in un bar di Schaerbeek. Il 45enne tunisino, già noto alle forze dell’ordine, aveva aperto il fuoco ieri pomeriggio nel centro di capitale uccidendo due tifosi svedesi.
Bruxelles, notte di sangue e terrore: sospesa Belgio-Svezia
Le due squadre erano in campo al ‘Re Baldovino‘ (ex Heysel) sul punteggio di 1-1, quando sono state informate dei fatti successi poco prima, intorno alle 19:15. Due persone che indossavano la maglia della Svezia e che avrebbero dovuto seguire il match allo stadio erano state ammazzate al grido di “Allah Akbar” e a colpi di kalashnikov in pieno centro da Abdeslam Lassoued, 45enne tunisino con addosso una giacca arancione fluorescente e un casco bianco.
Appresa la drammatica notizia, Belgio e Svezia hanno preferito interrompere la gara. Incassando l’appoggio della Uefa che ha parlato di partita annullata “per motivi di sicurezza”.
Attentato a Bruxelles: stadio evacuato prima di mezzanotte
Una volta optato per lo stop alla partita, si è deciso di procedere all’evacuazione dall’impianto di Bruxelles. Solo alle 23.50 è iniziata l’evacuazione, settore per settore. Sugli spalti erano presenti circa 35mila spettatori. Le forze dell’ordine hanno invitato i tifosi a raggiungere immediatamente le proprie abitazioni, mentre i supporter svedesi, per cui la preoccupazione era alta e molti dei quali sotto choc, sono stati scortati dalla polizia.
Usciti i tifosi, via libera anche a squadre, arbitri e agli altri presenti. Sono state ore di apprensione anche per il direttore di gara italiano Maurizio Mariani e tutti i suoi assistenti (Maresca, Bindoni, Tegoni, Marchetti e Di Paolo).
Le testimonianze dei protagonisti
Ai microfoni della tv di stato belga, il Ceo della federazione belga, Mehdi Bayat, ha così raccontato lo sviluppo degli eventi: “Dieci minuti prima del calcio d’inizio ci hanno detto che era accaduto qualcosa di grave. Abbiamo deciso di iniziare la partita perché lo stadio era il luogo più sicuro in quel momento. La polizia ha fatto un gran lavoro, siamo rimasti in contatto costante con loro, ci hanno tenuto al corrente di quanto stava accadendo, minuto per minuto. I tifosi hanno avuto un comportamento esemplare”. “Ma in che mondo viviamo? – la reazione dell’allenatore della Svezia, Andersson – Le mie condoglianze alle famiglie delle vittime”.