Niente uscita anticipata dal carcere per Oscar Pistorius. Il suo avvocato ha reso noto che la richiesta di libertà vigiliata è stata negata dalla Commissione preposta a decidere per la scarcerazione.
Il campione paralimpico sudafricano nel 2017 era stato condannato dalla Suprema Corte d’Appello di Johannesburg a tredici anni e sei mesi per l’omicidio della 29enne fidanzata Reeva Steenkamp, avvenuto nel 2013.
- Pistorius non esce dal carcere: le motivazioni
- Pistorius, la madre di Reeva Steenkamp: "Non si è pentito"
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Pistorius non esce dal carcere: le motivazioni
L’avvocato dell’ex atleta ha spiegato che Pistorius non è uscito dal carcere perché “non ha completato il periodo minimo di detenzione stabilito dalla Corte Suprema di Appello”.
L’udienza si è svolta venerdì mattina presso la prigione di Atteridgeville, dove il campione paralimpico sta scontando la pena di 13 anni inflitta nel 2017. In un comunicato rilasciato dal servizio penitenziario, si è reso noto che a Pistorius sarà concessa una nuova udienza per la scarcerazione nell’agosto del 2024.
Pistorius, la madre di Reeva Steenkamp: “Non si è pentito”
June Steenkamp, la madre di Reeva, era presente all’udienza e all’arrivo è stata chiara ai cronisti presenti: “Non credo alla sua storia. Non credo che Oscar sia pentito o riabilitato“. Pistorius si è sempre dichiarato non colpevole, e durante il processo aveva detto di avere scambiato Reeva per un ladro.
Il fatto avvenne nel giorno di San Valentino del 2013, quando Pistorius sparò quattro volte attraverso la porta del bagno della sua casa di Pretoria, uccidendo la ragazza.
Dopo i primi anni passati in carcere, Pistorius è diventato un detenuto modello, e ha lavorato a lungo come agricoltore nei campi attorno alla prigione.
Oscar Pistorius: una carriera sportiva di successo
Soprannominato ‘Blade Runner‘ per le sue protesi in carbonio agli arti inferiori, Pistorius è stato per anni uno dei volti simbolo del movimento paralimpico. Sei volte medaglia d’oro alle Paralimpiadi sulle distanze dei 100, 200 e 400 metri piani, è stato il primo atleta paralimpico nella storia capace di conquistare una medaglia ai Mondiali per normodotati, partecipando alla staffetta 4×400 metri del Sudafrica ai Mondiali di Taegu nel 2011, dove vinse un argento.