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Osvaldo, le confessioni sul passato: "A Roma volevano uccidermi"

L'ex attaccante della Roma svela un particolare inedito del suo trascorso romanista

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Osvaldo, le confessioni sul passato: "A Roma volevano uccidermi" Fonte: ANSA

Pablo Daniel Osvaldo è uno di quei personaggi, tra calcio e immaginario, sempre poco allineati: uomini che non sanno rimanere fermi, in equilibrio sugli stereotipi, e che scivolano facilmente, banalmente nella provocazione.

Osvaldo, la partecipazione a Ballando con le Stelle

Eravamo rimasti a quando, eroe romantico, a Ballando con le stelle aveva intrecciato una relazione con la ballerina Veera Kinnunen che, per lui, ha interrotto la storia con il collega Stefano Orodei. Una brusca interruzione, la loro, che ha segnato anche il rapporto tra il gruppo del dance show e la ballerina, protagonista delle ultime edizioni del talent condotto da Milly Carlucci. E che non ha regalato molto tempo alla coppia Osvaldo-Veera: il loro amore è già finito.

Nulla di ovvio, se si parla di lui: Osvaldo aveva mollato il calcio per diventare un musicista, senza compromessi per poi decidere di tornare a giocare. E anche in questa nuova vita, tra figli e ex importanti e complicate, nulla appare banale.

Roma, la minaccia subita da Osvaldo e il ruolo di Totti e De Rossi

La sua ultima intervista, rilasciata in diretta social a TNT Sports, è una sequenza di colpi forti, dritti: “Una volta ero in un bar di Roma e mi stavano quasi uccidendo – ha detto senza svelare ulteriori dettagli -. Poi chiesi a Totti e De Rossi di accompagnarmi a sistemare le cose, non sono uno stupido”. Dopodiché è stato il momento delle bordate su Cesare Prandelli, ex ct della Nazionale: “Avevo fatto sei o sette gol nelle qualificazioni, ero il titolare e avevo la maglia numero 10, ma mi lasciò fuori (dai Mondiali 2014, ndr) perché i giornali gli dicevano che io ero argentino e andava convocato qualcun altro. Spero stia passando male la quarantena”.

Il ritorno di Osvaldo al calcio giocato

Osvaldo, che ha da poco ripreso a giocare nel Banfield dopo qualche anno di ritiro dal calcio giocato, ha poi rincarato la dose: “Quando mi chiamò per andare al Galatasaray gli dissi che non avrei accettato neanche per 50 milioni. La cosa brutta è stata che ho scoperto di non essere convocato dai giornali, non mi ha neanche chiamato. Ci sono rimasto malissimo, sono finito a piangere, volevo morire perché meritavo di andare in Brasile”.

In Serie A, l’attaccante ha vestito le maglie di Fiorentina, Bologna, Roma, Juventus e Inter, legandosi soprattutto a Totti, che ha elogiato in maniera decisamente particolare: “Gli dicevo che secondo me era cornuto, perché non poteva essere così perfetto. Aveva una bella faccia, non voglio dare dettagli, ma era anche ben dotato nelle parti intime. Ed era il miglior calciatore con cui abbia mai giocato. Aveva solo pregi, non aveva nemmeno l’alito cattivo per dire. E sua moglie…Qualcosa di brutto doveva pur averlo, no? Ma in realtà no, non aveva neanche le corna”.

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