Ci si attendeva di più dalla Fiorentina, finalista italiana di Conference League dello scorso anno, ora ai playoff per provare a riaccedere alla fase dei gironi del torneo. La sconfitta sonora fuori casa contro il Rapid Vienna per 1-0 (Grull su rigore) complica ora i piani del mister Vincenzo Italiano che nella gara di ritorno in casa già si giocherà una parte importante della stagione. Le pagelle e i top e flop della gara.
- Rapid Vienna-Fiorentina, la chiave della partita
- Pagelle Rapid Wien-Fiorentina
- Top e flop della gara
- Cosa va della Fiorentina
- Cosa non va della Fiorentina
Rapid Vienna-Fiorentina, la chiave della partita
Le due squadre, disposte entrambe con il 4-3-3, si fanno muro a vicenda. Lenta la Fiorentina nell’impostazione di gioco, non fa la differenza per tutta la partita se non solo ed unicamente nella fase finale di gara dove prova a riacciuffare il risultato. Ai troppi errori dei viola, tra cross e passaggi sbagliati, risponde la difesa ad oltranza del Rapid Vienna che sfrutta il fattore casa per poter resistere e conservare il prezioso risultato.
Pagelle Rapid Wien-Fiorentina
- Terracciano (5). Appare un po’ sfasato e durante la gara commette una serie di errori di imprecisione tra passaggi e rilanci a vuoto, sul rigore non può nulla perchè calciato perfettamente da Grull.
- Dodo (5). Ogni suo cross è una penitenza per gli attaccanti che devono ricevere palla: alti e fuori misura. Rapido nelle salite e nelle sovrapposizioni ma senza benefici per la squadra data la sua poca precisione nel fornire poi assist.
- Milenkovic (6). Dà sicurezza nella linea difensiva anticipando gli attaccanti avversari. E’ più impegnato in fase di costruzione di gioco anzichè in fase difensiva, dati i pochi attacchi decisivi del Rapid Vienna.
- Ranieri (7). Attento e rapido nelle chiusure difensive. Non si fa superare il velocità dagli avversari a cui ruba tempo e passo. Martinez Quarta (5.5 dall’81’)
- Biraghi (6.5) Sulla sinistra corre e fa salire la squadra, è l’uomo in più della difesa che recupera ed è è pronto a riguadagnare metri. Con le sue finte, è tra i pochi a superare l’uomo nell’uno contro uno.
- Bonaventura (5.5). Non brilla ed è lento nel dialogo palla con Nico Gonzalez che lo cerca sulla sua sponda. Ammonito per proteste, una prestazione sottotono senza spunti particolari. Infantino (6 dal 70′)
- Arthur (7.5). Assume le redini del centrocampo e detta i ritmi di gioco, prova a rimediare agli errori dei compagni recuperando palloni persi. Quando la manovra dal basso è bloccata è lui a fare da anello di congiunzione tra la difesa e centrocampo.
- Mandragora (4.5). Commette una ingenuità pazzesca e regala un rigore – per trattenuta di maglia – messo a segno dagli avversari. Non è decisivo nella costruzione del gioco e non fa la differenza a centrocampo. Spento mentalmente e lento nella reattività. Duncan (s.v. dall’81’).
- N. Gonzalez (6). La sua prima vera occasione arriva al minuto 23′ quando di testa, da calcio d’angolo, impatta di testa ma trova le braccia del portiere. E’ lui il fantasista che costruisce il gioco, dribbla e fa salire la squadra, correndo negli spazi e in profondità.
- Nzola (5). Assente ingiustificato: ci si attendeva di più dall’uomo di mercato della viola. Fuori dal gioco e non abile a tenere palla in avanti, far salire la squadra e girarsi verso la porta. Riceve pochi palloni, tutti sbagliati tra controllo e dribbling provati. La mediocrità non può bastare dopo il salto di qualità fatto dallo Spezia alla viola. Beltran (6 dall’81’).
- Brekalo (4). Un primo tempo completamente non giocato, fuori dagli schemi e dai ritmi di gioco. Inesistente per i compagni, non entra mai nel vivo della manovra. Sottil (6 dal 56′).
Top e flop della gara
TOP. Spiccano Arthur, Ranieri e Nico Gonzalez.
FLOP. Molto assenti i due attaccanti Brekalo, Nzola e Dodò. Mandragora complica i piani regalando un rigore che ha compromesso il resto della gara.
Cosa va della Fiorentina
Dopo una gara giocata così bene all’esordio in Serie A con il Genoa, quest’oggi si attendeva il primo passo in avanti. Si salva in parte la prestazione di gioco di alcuni singoli ma non del gruppo in generale che è stato poco abile a riacciuffare il risultato.
Cosa non va della Fiorentina
Perdere contro il Rapid Vienna non può che essere un campanello d’allarme visto l’enorme squilibrio tra le due squadre e il ricco calciomercato fatto dai viola. Troppi errori di imprecisione e costruzione di gioco lenta, non provano mai a superare l’uomo nell’uno contro uno se non con qualche singolo – e in poche occasioni- come Biraghi e Nico Gonzalez. Attaccanti e gioco troppo lontano dalla porta, pochissimi tiri in porta in tutta la partita. Brekalo e Nzola visibilmente troppo dietro nella preparazione fisica.