Si è chiuso il 2024 anche in Serie B. Dalle promozioni di Parma, Como e Venezia al dominio dei fratelli Esposito, che sta caratterizzando la cadetteria del presente, senza dimenticare il Pisa di Filippo Inzaghi e un Sassuolo che appare davvero fuori contesto in questa categoria. Tempo di bilanci, voti e pagelle, con un occhio al passato, prima di proiettarsi a presente e futuro.
- Serie B, il Pagellone del 2024: dalle sorprese alle certezze
- Dal colpo Strefezza ai gol di Pohjanpalo
- Re Pietro Iemmello, Catanzaro è casa sua
- Il dominio dei fratelli Esposito: Salvatore e Francesco Pio vedono la Serie A
- Da Nestorovski a Menez, quanti flop. Bonfanti e Brunori dimenticati
Serie B, il Pagellone del 2024: dalle sorprese alle certezze
Nell’ultimo anno solare, la Serie B ha messo in vetrina calciatori importanti e talenti che hanno consentito a tanti club di emergere e mettere a referto plusvalenze di rilievo. Per molti, è stato anche il campionato del rilancio: scendere di categoria non rappresenta mai una scelta comoda, bensì una possibilità per rimettersi in gioco e riscattare ultime deludenti stagioni. Dal caso Strefezza, che a gennaio 2024 ha lasciato la fascia di capitano del Lecce per trasferirsi in riva al lago di Como, alla leadership di Simone Bastoni, che ha preso per mano il centrocampo del Cesena di Mignani.
È stato anche l’anno della consacrazione di Dennis Man e Joel Pohjanpalo, giocatori che sembrano aver trovato la loro dimensione in Italia, proprio come l’italo-americano Gianluca Busio. Un 2024 di liete sorprese, come quelle di Bonny, Dorval e Braunoder, che hanno trascinato a modo loro Parma, Bari e Como. E, infine, anche il campionato delle certezze: dalla continuità di Daniele Verde con lo Spezia, salvato e poi salutato in estate, alla concretezza di Casiraghi con i colori del Sudtirol, fino ad arrivare al “sempreverde” Pietro Iemmello, capitano e simbolo del Catanzaro.
Dal colpo Strefezza ai gol di Pohjanpalo
Partiamo dall’inizio. In un 2024 denso di eventi, risultati e piacevoli scoperte, risulta impossibile dimenticare l’impatto di Gabriel Strefezza sullo spogliatoio del Como e il proverbiale cinismo di Joel Pohjanapalo, che ha segnato in maniera indelebile l’ultimo campionato cadetto, poi chiuso dal Venezia con la promozione in A, conquistata tramite i playoff.
L’investimento del club lariano è stato pienamente ricompensato, a suon di prestazioni, gol e assist. Ma soprattutto, esperienza e qualità tecniche lontane anni luce dalla seconda serie. 3 gol e 2 assist, non tantissimi, ma è nel DNA di Strefezza. Giocatore sempre nel vivo del gioco, che crea, andando ben oltre i semplici numeri e le fredde statistiche. Contributo che non è passato inosservato.
Sotto porta, invece, non si è risparmiato il “vichingo” del Venezia, capace di mettere a referto 22 reti e 4 assist in 33 gare disputate nella passata stagione. La Serie A, ora, lo sta mettendo a dura prova, ma la B resta il suo habitat naturale. Per tutti ci sono le categorie? Beh, di sicuro, Pohjanpalo è il nuovo Massimo Coda.
Re Pietro Iemmello, Catanzaro è casa sua
Pietro Iemmello, quante vite ha? Dall’essere ai margini della rosa del Frosinone a dicembre 2021 al ritorno a casa, per riportare il Catanzaro nel calcio che conta. Obiettivo centrato nel giro di un anno e mezzo, crescendo di partita in partita e dando la sensazione di giocare addirittura in “ciabatte” in Lega Pro. Valanghe di gol e palle geniali, la sintonia con Tommaso Biasci e una certezza: la condizione fisica, ritrovata anche grazie ad un ambiente che lo ha aspettato e coccolato, fino a lucidargli la corona da re.
66 gol realizzati, arricchiti da un totale di 18 assist, che hanno portato le Aquile a sfiorare il grande salto e adesso stanno guidando la ricostruzione della società di Floriano Noto, sotto la gestione Caserta. Un faro, un’ancora a cui aggrapparsi sempre nei momenti difficili. E la zona playoff sempre lì, alla portata dei giallorossi, anche se in un clima differente rispetto all’era Vivarini.
Il dominio dei fratelli Esposito: Salvatore e Francesco Pio vedono la Serie A
Per descrivere la Serie B di oggi, però, basta poco. Anzi, basta un cognome e una famiglia: Esposito. Sebastiano avrà anche raggiunto livelli più alti, per il momento, ma sono Francesco Pio e Salvatore ad essersi presi la scena in cadetteria, tra assist, pennellate e capacità di incidere nell’arco dei 90 minuti.
Ne sa qualcosa Luca D’Angelo, che ha tra le mani un autentico gioiellino. Lo Spezia è una macchina praticamente perfetta, pur non essendo in testa ad una classifica guidata con merito dal Sassuolo di Fabio Grosso. I bianconeri vedono la Serie A, ma possono contare sulla sorprendente continuità di un 19enne e di un classe 2000: dal classico rapace d’area di rigore al metronomo di una squadra che sogna e fa sognare, tra punizioni, precisione dal dischetto e qualità nell’ultimo passaggio.
E c’è una sensazione, tanto chiara quanto latente. Francesco Pio Esposito ricorda Francesco Camarda del Milan. Ha le stimmate del campione e la spensieratezza del giovane talento, pronto ad esplodere completamente anche in massima serie. E difficilmente, non giocherà contro i grandi nel prossimo campionato, Inter permettendo.
Da Nestorovski a Menez, quanti flop. Bonfanti e Brunori dimenticati
Dalle stelle alle stalle. Non mancano di certo le delusioni in Serie B, tra il girone di ritorno dello scorso campionato e la prima parte della stagione 2024/25, andata in archivio con la ventesima giornata della regular season.
Non in linea con le aspettative il rendimento del macedone Nestorovski con la maglia dell’Ascoli, poi condannato alla retrocessione diretta in Serie C, mentre Jeremy Menez non ha avuto nemmeno il tempo di far vedere le sue qualità al popolo barese, avendo riportato la rottura del legamento crociato del ginocchio, che ne ha compromesso il finale di carriera. Uno sfortunato flop, su cui i Galletti avevano puntato con forza, sin dal ritiro di Roccaraso. Fanno parte di questa categoria anche Favilli e Dionisi, che non sono riusciti a tirare fuori dalle sabbie mobili la Ternana di Breda, sconfitta ai playout della passata stagione proprio dal Bari.
E poi, c’è il presente dei dimenticati. Fino a qualche mese fa, nessuno avrebbe scommesso un euro su un campionato anonimo di Brunori, attaccante che ha fatto innamorare Palermo a suon di gol e prodezze, fino a sognare la A con i rosanero. La mancata promozione e la successiva richiesta di andar via in estate, fino ai problemi con proprietà e staff tecnico. Settimane fa il definitivo reintegro, ma con un occhio al mercato e alle offerte che arriveranno. Come lui, potrebbe pensarci anche lo “squalo” Nicholas Bonfanti, accantonato dal Pisa di Inzaghi e tornato a giocare una partita da titolare solo prima di Natale.