A La Gazzetta dello Sport, Paltrinieri ha raccontato la sua gioia dopo l’oro ai Mondiali nei 1500 stile libero: “Ho dormito poco, ero pieno di adrenalina. Sì, è stata bella. Ho nuotato bene. Ho fatto quello che volevo fare. Quindi sono molto contento. Non mi sono emozionato, non ho pianto. È quello per cui mi alleno e che ho sempre sognato. Alla fine ti prepari mentalmente a tutte queste cose, poi quando succedono resti scioccato. È stata bella”.
Paltrinieri ha sfiorato ancora il record mondiale dopo 10 anni e rifatto il suo primato europeo: “I 1500 mi hanno riportato a un livello a cui facevo fatica ad arrivare. Riparto da questo oro. Ci sono poi gli Europei. L’idea era “scaricare”, essere al top per gli Europei. Adesso andremo in altura. C’è una stagione da finire bene e ci sono ancora queste due gare di fondo. È lunghissima”.
Paltrinieri ha elogiato l’Italia del nuoto dopo i Mondiali: “Ho visto gli altri vincere i primi giorni e la squadra è fortissima. Tutti impariamo da tutti. Domenica sera Martinenghi mi ha scritto un bellissimo messaggio, e io gli ho risposto così: “Tu puoi stimare me come atleta ma io imparo da te”, perché alla fine vedendo gli altri, come si approcciano alle gare, abbiamo tutti stili diversi. Vedere loro stimola anche me. Tantissimo. Loro sono giovani e con una testa diversa. Se la squadra è forte, l’uno con l’altro ci trasciniamo. L’ambiente è positivo e giocoso. Secondo me è la situazione migliore per gareggiare. Sì, Capitan Greg mi piace. Ho parlato con tutti”.
Il leader del gruppo è ovviamente Paltrinieri: “È bello essere leader, ti senti sicuro, diventi figura di riferimento. Penso a un LeBron James, quando vedo qualsiasi gara penso al basket, all’uomo che risolve le partite, un Kobe Bryant che si carica la squadra sulle spalle. Anche nel nuoto, i risultati di uno possono caricare la squadra. Qui abbiamo fatto bene e tutto il movimento è cresciuto di conseguenza. Il leader deve vincere ma anche portare i giusti messaggi”.
Paltrinieri non si accontenta e guarda già avanti: “La fame è la stessa che avevo prima di vincere l’oro olimpico a Rio anche se sono cambiato io come persona. Ho sempre voglia di dimostrare chi sono e ciò che posso fare. E’ la mia motivazione quotidiana. Mi piace la competizione, voglio essere sempre tra i migliori. Devo essere sempre arrogante dentro di me, ho dimostrato di poter stare lassù. Prima ero il dominante, adesso c’è da lottare ogni volta con il coltello tra i denti. La situazione è cambiata ma non la mia voglia di far bene: è la soddisfazione più grande, la competizione. Potrei essere il primo azzurro del nuoto a podio in tre Olimpiadi? Ah già, non lo sapevo: tre Olimpiadi sono tante, ci penserò…“, ha concluso il campione azzurro.