Dal trionfo di Montecarlo al flop di Barcellona: in una settimana Carlos Alcaraz è passato dalle stelle alle stalle, come spesso gli è accaduto nel corso della sua ancor giovane carriera. Lo spagnolo ha accusato un problema nel corso della finale dell’ATP 500 catalano persa contro Holger Rune e ora la sua partecipazione al Masters 1000 di Madrid, torneo che per ovvie ragioni gli sta particolarmente a cuore, è a forte rischio. Come se non bastasse, ecco che per Carlitos arriva il “cazziatone” di Adriano Panatta, visto che – a detta dell’ex capitano azzurro di Davis – il numero 3 della classifica mondiale commette sistematicamente un grosso errore di programmazione.
- Panatta e la finale di Barcellona tra Alcaraz e Rune
- Il problema di Alcaraz secondo Panatta: programmazione
- Calendario intasato: i lamenti di Alcaraz e le verità di Sinner
Panatta e la finale di Barcellona tra Alcaraz e Rune
Nel corso dell’ultima puntata della Domenica Sportiva, di cui è opinionista fisso, Panatta ha parlato a lungo del fastidio muscolare di Alcaraz a Barcellona, soprattutto in ottica dei prossimi impegni: Madrid, Roma e Roland Garros. “Alcaraz ha deluso a Barcellona, la cosa mi fa ridere se penso che poi si lamenta dei Masters 1000 che durano due settimane”, il primo affondo di Adriano. “Zverev e Alcaraz hanno giocato due tornei ‘classici’ come Monaco e Barcellona, il primo ha vinto in casa, il secondo ha deluso contro Rune, giocatore che forse troppo velocemente era stato ridimensionato. Va ricordato che ha appena 21 anni, a volte occorre un pizzico di tempo in più per i giudizi, anche perché è sempre nei primi dieci”.
Il problema di Alcaraz secondo Panatta: programmazione
Tornando ad Alcaraz, “vediamo il suo programma sulla terra rossa: dopo Montecarlo è andato a Barcellona, poi farà Madrid, Roma e Parigi. Tutto questo senza fermarsi mai. Sta proprio qui il problema: questi ragazzi non si fermano mai. Ed è un problema di calendario o piuttosto di programmazione, dal momento che gioca sempre? Io la vedo in un altro modo: per me se arrivi a un certo livello, come quello a cui ormai è arrivato Alcaraz, l’obiettivo deve essere arrivare al top nei quattro tornei del Grande Slam e poi in altri 7-8 tornei importanti tra i vari Masters 1000. Ma ci si dovrebbe concentrare solo su quelli”.
Calendario intasato: i lamenti di Alcaraz e le verità di Sinner
Alcaraz, invece, molto spesso è presente nelle entry list di diversi tornei ATP 500, oltre agli Slam e ai Masters 1000. “Non si può giocare praticamente sempre, ogni settimana per tutto l’anno, e allo stesso tempo sperare di vincere sempre”, la tirata d’orecchie di Panatta. “Non può riuscirsci nemmeno uno come Alcaraz, che ha un fisico pazzesco. È per questo che, secondo me, alla fine i giocatori si fanno male: giocano ogni giorno, tirano palle potentissime, giocano un tennis tutto fisico e si muovono a velocità clamorose per il campo”. Insomma, aveva ragione Sinner, che qualche tempo fa aveva ricordato ad Alcaraz – che si lamentava del calendario – come non fosse obbligatorio giocare sempre. Parola di Panatta.