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Panorama: Juve-Milan ha detto una cosa definitiva su Gattuso

Per Capuano, nonostante il ko dei rossoneri, c'è un dato che autorizza l'ottimismo

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Panorama: Juve-Milan ha detto una cosa definitiva su Gattuso Fonte: Ansa

Deve fare di testa sua. La prestazione del Milan contro la Juventus, nonostante la sconfitta, ha dato delle indicazioni chiare sul modulo che devono utilizzare i rossoneri secondo Panorama. Alla vigilia Gattuso aveva provato a chiarire a tutti che i recenti cambi (Paquetà trequartista dietro le due punte) erano tutti farina del suo sacco e che le presunte interferenze di Leonardo erano solo fantasie. Anche in precedenza c’era stato qualche tentativo di distaccarsi dall’amato 4-3-3: nel derby i rossoneri erano andati a pressare alto e Vecino l’aveva punita, costringendo Gattuso a una sconsolata analisi: “Avete visto? Da mesi mi chiedete di giocare più avanti e questi sono i risultati”. Ieri Gattuso se l’è giocata come piace a lui ed ha fatto capire che il suo vero Milan è questo.

IL MODULO – Panorama scrive: “Juventus-Milan ha chiarito che Gennaro Gattuso merita di giocarsi il finale di stagione e la corsa a un posto in Champions League con le sue idee: il suo modulo, l’approccio alla partita, l’intensità, il giro palla basso e a tratti noioso, Borini schierato nei tre davanti e una grande attenzione alla fase difensiva, piace immaginarsi che sull’orlo del precipizio Rino abbia deciso di mettere da parte il libro degli esperimenti, di scuotersi di dosso le pressioni e di andare dritto per la sua strada”.

IL FUTURO – In pratica Ringhio ha capito che aria tira: la sua conferma è tutt’altro che scontata anche in caso di quarto posto, mentre l’addio sarebbe certo senza la Champions. Vale la pena dunque rinnegare se stessi per navigare nell’incerto? Vere o false che siano le voci sui “consigli” tattici che gli sarebbero arrivati di recente, Gattuso ha deciso. Da qui alla fine niente più esperimenti: il Milan su cui sta lavorando da tempo è quello, con una sola punta e due esterni offensivi e farà di testa sua fino al 26 maggio, prendendosi tutte le sue responsabilità: “Può non soddisfare i palati di chi ricorda Milan diversi (fatti, però, da giocatori di qualità superiore), paga una comunicazione a volte provinciale e a tanti lascerà l’impressione di non essere l’uomo giusto per il ritorno in alto. Intanto è l’uomo che ha riportato i rossoneri a giocarsi la Champions a primavera inoltrata. Con le sue idee, spesso contro quelle degli altri”.

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