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Pantani, 20 anni fa il giallo di Madonna di Campiglio

Il 5 giugno 2000 il Pirata fu espulso dal Giro d'Italia che stava dominando per ematocrito alto: una vicenda mai chiarita.

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Pantani, 20 anni fa il giallo di Madonna di Campiglio Fonte: 123RF

C’è una data che è impressa nella memoria degli appassionati di ciclismo di tutto il mondo e che non coincide con un tappone di montagna, una cronometro, la vittoria di una grande corsa a tappe o di una grande classica, bensì coincide con l’inizio del declino definitivo della carriera e purtroppo anche della vita di uno dei campioni più amati di questo sport, Marco Pantani.

La data è ovviamente quella del 5 giugno 1999, ultimo giorno vissuto da protagonista dallo scalatore di Cesenatico al Giro d’Italia, giorno in cui Marco fu espulso dalla corsa dopo che un esame cui fu sottoposto qualche ora prima rivelò valori di ematocrito troppo alti. La corsa che lo fece conoscere al mondo con in quel ha poi finito per inghiottire il Pirata in un tunnel dal quale non sarebbe mai uscito, fino all’ancora misteriosa scomparsa avvenuta il 14 febbraio del 2004.

Quel giorno a Madonna di Campiglio Pantani era in maglia rosa da dominatore con ben tre tappe vinte e si avviava a vincere il secondo Giro consecutivo dopo quel magico 1998, quello dell’accoppiata Giro-Tour.

All’alba, però, alla sua porta della stanza d’hotel bussarono per i controlli anti-doping. Qualche ora dopo i medici dell’Uci resero pubblici i valori di concentrazione di globuli rossi: 52%, contro il 50% di soglia massima.

La notizia fa immediatamente il giro del mondo e Pantani accusa il colpo in modo irreversibile. Le sue parole fanno parte della storia: “Mi sono rialzato, dopo tanti infortuni, e sono tornato a correre. Questa volta, però, abbiamo toccato il fondo. Rialzarsi sarà per me molto difficile”.

Nell’animo del Pirata c’era rabbia, ma anche incredulità per una storia mai chiarita: “Sapevamo che era tutto a posto, sapevamo che sarebbero arrivati i controlli. Non mi hanno dato la possibilità di ripetere il test. È inspiegabile. Credo che ci sia qualcosa di strano” disse. La sera prima Pantani si era controllato e l’ematocrito risultava intorno ai 47/48.

Fu di fatto quello l’ultimo, vero giorno da ciclista di Pantani che fu fermato per due settimane, rinunciando poi a partecipare al Tour de France e tornando protagonista solo per un breve periodo al Tour 2000. Fino al ritiro definitivo del 2003, un anno prima la morte in una camera d’albergo di Rimini, sulla quale è stata aperta un’inchiesta, così come ha fatto la magistratura di Forlì sull’alba dei misteri di Madonna di Campiglio.

Oggi, oltre che i tifosi, è mamma Tonina a tenere viva la memoria del figlio. E la sua battaglia: “Io gli ho fatto una promessa, che devo riuscire a dargli giustizia. Avrò pace quando vedrò in faccia chi ha distrutto mio figlio”.

SPORTAL.IT

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